VESPRO
c'è così tanto silenzio2017 - Noise, Hardcore, Post-Rock

c'è così tanto silenzio
03/07/2017 - 09:00 Scritto da Natan Salvemini

“C’è così tanto silenzio” dei Vespro: tutto scorre senza intervalli, più simile a un’apnea che a una corsa.

“1997” è violenta. Violenta proprio come certi silenzi. E infatti i Vespro questa volta, al loro secondo lavoro in studio, si concentrano sul significato della quiete. Possibile parlare di silenzio facendo musica? A quanto pare sì. Ed ecco “C’è così tanto silenzio” scivolare come calma notturna nelle orecchie.

Si alternano brani più riflessivi come il degno ingresso “1997”, post rock quanto basta, senza esagerare, in cui Maybeshewill o Godspeed You! Black Emperor fanno capolino in linee armoniche ben strutturate. Meno riuscita invece “Sereno”: convince pochissimo nelle parti vocali, che mescolano parlato a dissonanze melodiche poco piacevoli. Diametralmente opposta “Diorama” totalmente post rock, che esplora nei numerosi cambi e le aperture distorte e bellissimi intrecci di piano e batteria, il mondo apparentemente inesplorato della cautela.

Tempo per riflettere o esitare però pare proprio non ce ne sia. Tutto scorre senza intervalli, più simile a un’apnea che a una corsa. “Presente”, meno sicura di sé, e “Letto”, che porta l’ascoltatore a osservare minuziosamente una stanza che somiglia così tanto alla mente umana, concludono un lavoro che merita: “c’è così tanto silenzio che posso sentirlo / io posso sentirlo / riesco a sentirlo”.

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