Ai Margini Della Città
Looking Through, Looking For (Ep) 2019 - Post-Rock

Looking Through, Looking For (Ep)
28/04/2019 - 19:06 Scritto da Doriana Tozzi

Ai margini della città e la loro costruzione di racconti strumentali post-rock sono ad un punto di svolta con “Looking through, looking for”, secondo ep di una band che può lasciare il segno

Ai margini di una cittadina del nord barese avvengono storie fantastiche che, lontane dalla frenesia del centro e dal bisogno di apparire ad ogni costo, vivono le loro esistenze liberamente, preoccupandosi di accumulare quante più esperienze possibile con curiosità e voglia di sperimentare. Questo è ciò che la band Ai margini della città – inconsueto ed evocativo moniker scelto da questa band pugliese – racconta attraverso gli intrecci sonori con cui forgia il proprio post-rock onirico e psichedelico, di cui è un buon riassunto l’ep “Looking through, looking for”.

In questo breve lavoro, l’atmosfera si mostra subito spaziale e surreale. Già dal primo brano, “Violet and yellow rhythms”, infatti, sembra di vedere davvero i ritmi incalzanti assumere tinte fluorescenti e complementari, esaltando i diversi toni di grigio delle chitarre fluide e stellari, dando vita ad una composizione quasi narrativa, un vero racconto in note e colori. Con il secondo brano, “Looking back”, i contrasti sono meno audaci e l’attenzione è maggiormente incanalata sull’evoluzione dinamica con la quale gli strumenti intessono meticolosamente un pezzo in crescendo, un salto nel passato fatto di piccoli e suggestivi dettagli (come l’utilizzo della filastrocca francese “Au clair” in una registrazione del 1860), effetti e frasi musicali che creano una continua tensione emotiva fino ad esplodere nel finale liberatorio. La conclusiva “Disquiet” è il perfetto epilogo di questo percorso a tappe: dopo le lucide divagazioni che ci hanno portato a perderci nelle più caliginose reminiscenze del passato, si torna a galla arricchiti e lo straniamento si risolve in una travolgente catarsi, grazie anche alle tastiere in maggior evidenza che regalano non poche soddisfazioni nel finale.

Tre pezzi strumentali con tre anime ben distinte, che chiudono un cerchio inaugurato con l’ep omonimo e fanno ben sperare nelle future evoluzioni di questo quintetto coratino, soprattutto se continuerà a far tesoro del valore aggiunto dato dalle tastiere.

 

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