Beh dai forse ve la ricordate, forse no, ma c'è stata una stagione, grosso modo durata qualche anno a cavallo degli anni Duemila, in cui il rhythm and blues, anzi per meglio dire il revival del rhythm and blues dominava in lungo e largo la musica internazionale. Ovviamente, l'astro più luminoso, oltre Amy Jade Winehouse, è stato Mark Ronson che, per la verità, è ancora oggi sulla cresta dell'onda. Beh, proprio da qui, proprio da queste radici (non diciamo "roots" perché altrimenti il giochino sarebbe troppo scoperto) si muove questo "Energy, un bell'album carico e caldo di Cristina Russo. L'artista catanese, sin dal primo pezzo, la title track che dà appunto il nome all'intero disco, ci regala un lavoro convincente, che prende a piene mani dallo stile di quel revival rhythm and blues di cui dicevamo prima, innovandolo un pochettino. Ora va detto che, nella maggior parte delle tracce dell'album, l'operazione riesce e quello che ci consegna è quindi un qualcosa di contemporaneo, anche se con un retrogusto vintage che neppure troppo ci dispiace, anzi. Purtroppo, ahinoi, non tutti i pezzi sono così centrati ed è un attimo che si scivola nell'ennesimo Buddha Bar Compilation 234. Però il rischio è sempre circoscritto a pochi pezzi e il lavoro, complessivamente parlando, è proprio buono. Brava Cristina Russo: una nuova regina del soul è arrivata in città insomma!
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