Già con "Amor" le coordinate di questo "Hybrid Essence" si dipanano chiaramente di fronte all'ascoltatore. Siamo infatti alla presenza di una band, i Dahlia da Roma che, non abbiamo paura di dirlo, sono uno dei più fulgidi esempi di cosa voglia dire avere la capacità di fondere il cantautorato-pop con ritmi ora etnici ora elettronici, sulla scia dei Mokadelic, giusto per capirsi. Il riferimento ai Mokadelic non è peregrino in quanto gli stessi Alessio Mecozzi e Cristian Marras hanno collaborato per la realizzazione di questo disco. Un disco giustappunto denso e ricco di spunti che partano da "Amor" e arrivano a "Malinconia", l'ultimo pezzo e il nostro preferito. Non ci sarebbe infatti modo migliore per esprimere i sentimenti che questo album ci dona se non citando direttamente proprio la canzone che "lo chiude". Qui la componente soul della voce di Arianna Colantoni esplode letteralmente e poi ci pensano Mario Ferro e Giordano Treglia a dargli un degno, anzi degnissimo sottofondo sonoro. Ecco allora che la dimensione da club entra con decisione in un mondo rarefatto e intimo portato dal cantato: questo "matrimonio degli opposti" per noi brilla di un fascino oscuro che ci fa veramente apprezzare molto questo "Hybrid Essence" . Con pezzi come "Marrakech" o "Hypnotica" la qualità del disco è sempre molto alta e ve lo consigliamo senza se e senza ma. Che voi siate dei clubber o dei tizi più timidi non dovete avere paura: i Dahlia suonano (anche) per voi.
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