"Juvenile" è davvero un ottimo titolo, anche a livello programmatico e filosofico, per questo disco. Già perché il lavoro dei SECOND YOUTH è, ancora una volta, un ottimo esempio di punk-rock "tradizionalmente" inteso, ovvero come una delle prime forme di musica che generazioni e generazioni di liceali si sono trovati a suonare proprio negli anni della giovinezza. Eppure il gruppo sardo mette sul piatto anche una notevole esperienza in questa "dichiarazione di giovinezza. Ed è proprio questa dicotomia, tra l'esperienza dell'età e la giovinezza dello spunto, a rendere "Juvenile" affascinante. Infatti non è un caso che la canzone meglio cesellata di tutte sia proprio la title-track, dove si possono ascoltare, con vivida chiarezza, tutti i progressi fatti dalla band rispetto a "Dear Road", l'album precedente e che avevamo recensito qui. Certo le ascendenze a Mick Jones, giusto per fare un nome, ci sono sempre ma quello che migliora, in maniera esponenziale, non è solo la qualità-media della registrazione ma anche la convinzione in quanto si sta facendo da parte dei sardi. Ecco, proprio questa "maturità trovata sulla via di una giovinezza sempre dichiarata", è in fondo la ragione per cui "Juvenile" non è solo un passo in avanti a livello personale, ma è anche un ottimo disco punk-rock in senso lato. Bene così allora.
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