Un debut album decisamente intrigante per i LEDA, nuovo progetto di Serena Abrami fiancheggiata dal sempre complice Enrico Vitali e da Fabrizio Baioni e Mirko Fermani. “Memorie dal futuro”, primo lavoro di questo combo artistico di notevole caratura, coglie gli ingredienti e i suoni più raffinati da ambienti alternative rock e garage, incastonandoli tra loro e plasmandoli con un distinto ed elegante gusto per le atmosfere psichedeliche e rarefatte.
La ciliegina sulla torta sono i testi, concreti, quotidiani, eppure poetici e sublimi, mai sterili bensì fecondi di spunti e di rimandi con l’impianto strumentale e le evocazioni melodiche. A forgiarli con tanta cura, oltre alla stessa Abrami, c’è la classe e la sensibilità dello scrittore Francesco Ferracuti.
Le undici composizioni viaggiano così su territori che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare negli anni ’90 ma che qui vengono fotografati con mezzi moderni e tirati a lucido forse proprio per recuperarne la “memoria” e proiettarla dritta nel “futuro”, come suggerisce il titolo del disco.
Il lungo passato musicale dei quattro membri della band marchigiana si fa sentire tanto nella scrittura coerente e matura quanto negli arrangiamenti ragionati ma mai fini a se stessi. Il risultato è un album di cuore più che di pancia, che richiede ascolti ripetuti per lasciarsi cogliere in tutte le sue sfumature e rifiuta l’immediatezza guardando oltre la superficie delle cose e spingendo l’ascoltatore a fare altrettanto.
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