Tea Party
Diamonds 2019 - Lo-Fi, Country, Alternativo

Diamonds

Chitarre e voci beatlesiane per la domenica mattina.

Leggi Tea Party e la memoria va ai libri di scuola, a quel Boston Tea Party del ‘700. Ma qui il “tea party” è diverso, non ha un’accezione riottosa, è piuttosto un gruppo di amici che, racconta Mauro Da Re in un’intervista, sorseggia tè e vive nel variopinto mondo onirico. In questa intervista Tea Party, che ha caricato parecchia musica sotto altri moniker, dice che “la musica è come ricordare”. Partiamo da questo assunto, perché con Tea Party si fondono il mondo della memoria e la dimensione onirica, facendoli diventare il fil rouge di tutto il disco. Diamonds è un ambiente in cui il tempo si è fermato agli anni ‘60, con chitarre acustiche, ritmi dilatati e una gioia strisciante dalle tinte psych folk. Dovessimo raffigurarlo sotto forma di immagine sarebbe una tela bianca dipinta con degli acquerelli colorati, una sorta di sogno lucido, ricco di riverberi, col fare giocoso e voci dolci e quasi sussurrate.
Chitarre e voci beatlesiane, dettagli sonori che fanno ripensare ai carillon (In Style): Diamonds è un bel disco, soprattutto la domenica mattina, in cui sembra non esserci un vero ritmo e si è sospesi in un limbo atemporale, un po’ come Sunday Morning dei The Velvet Underground.

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