Gli Abiku sono un band indie pop grossetana formata da Giacomo Amaddii Barbagli, Virna Angelini, Edoardo Lenzi, Stefano Campagna e Lorenzo Falomi. “Monte Carlo”, il loro terzo album in studio, arriva a quattro anni di distanza dall’ottimo “La vita segreta”, sempre edito per la nota etichetta milanese Sherpa Records e Costello’s.
Sono solito ascoltare prima di leggere ogni biografia riguardante un artista, prima di reperire i credits di ogni album. Se non altro, per farmi, almeno inizialmente, un’idea sincera e scevra da ogni pregiudizio. “Una linea che va da Washington di Lucio Dalla a Fences dei Phoenix”, recita la descrizione “ufficiale”della band. In fin dei conti, non così dissimile dalla mia primissima impressione. Impressione che, all’incirca, potrei riassumervi così: “Wow, come se Thomas Mars fosse stato sostituito da Tommaso Paradiso”.
Ma non lasciatevi ingannare dal lussureggiante riferimento, “Monte Carlo” è un concept dalle forti tinte cinematografiche cui inaspettati intramezzi strumentali servono a dilatare i contorni di quest’allusione riproponendo in chiave musicale le atmosfere rarefatte e sospesa di Alain Resnais. L’orizzonte metaforico si sposta versi lidi ben più esclusivi, dalle vaste distese d’ombrelloni nazional popolari di Riccione ai certamente più raffinati porticcioli delle Cote Azur.
I Thegiornalisti in salsa nouvelle vague. Perfetto per accompagnare questa fin de l’etè.
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