Ok, stiamo parlando di un Mc (termine in questo caso più appropriato che rapper) classe 78, membro della crew interregionale capitanata da Inoki, Rap Pirata. Va da se quel che potete aspettarvi…
Rifle è il primo omonimo lavoro solista di Jerry Bramato, elemento del collettivo pugliese Resina Sonora, una regione in cui (pur mostrandosi sempre all’avanguardia, basti citare i nomi di Popolus, Julielle e addirittura Caparezza) resistono determinate radici musicali, degli stilemi artistici caratteristici. Rifle è un album che affonda le sue radici nel rap d’inizio millennio, in particolare, in quella corrente accorsa qualche anno più tardi, che aveva in Babaman ed Entics i suoi più grandi esponenti e proponeva un genere, sicuramente desueto nello Stivale, che mischiava sonorità reggae ed hip-hop.
L’ep tende a sbilanciarsi maggiormente verso questa seconda componente, cui reminescenze (probabilmente dovute anche alle condizioni geografiche) spaziano da Brusco, nei momenti più melodici, ai Sud Sound System. “Sliding flow”, una personale reinterpretazione de “Il giorno della marmotta”, è la traccia più rap dell’album, in “Bisestile”, invece, l’influenza di Murubutu è palese tanto a livello compositivo e nello svolgimento, ai limiti del mitologico, quando nell’impostazione vocale del ritornello, ma i riferimenti più prossimi rimangono i capisaldi della golden age tricolore: il gruppo varesino di Esa, gli Otierre, la crew old school delle Teste Mobili, dove militò un giovanissimo Fibra, addirittura citati in “On the road”.
Un piatto della tradizione eseguito egregiamente.
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