"Hostile" è il nuovo album autoprodotto dell'omonimo duo milanese.
Influenze e suggestioni dark, miscelate da un vaporoso sound e da solenni synth. Un turbinio di sound sapientemente incastonato tra new wave ed elettronica. Versi poetici, penna raffinata, chitarre distorte in sordina e linee melodiche, piano e voce soffusa.
"Hostile" non è subito un progetto di chiara lettura, bisogna entrarci più a fondo, bisogna scavare all'interno della sua mente e del suo cuore, per poi trarre sicuramente un sound, che può essere considerato sofisticato. Nove brani di buona fattura, produzioni sintetiche, rese soavi dai vari strumenti musicali messi a disposizione e sapientemente suonati.
Un disco evocativo, sognante, quasi filosofico, che incide dall'esterno sulla coscienza individuale condizionando il nostro spirito, mantenendo la calma, facendo ricordare vagamente percezioni ed emozioni passate.
Estremamente alternativo, una vena cantautorale vecchio stampo, il duo Hostile non fa musica per tutti, non ricerca l'evergreen, non guarda alle hit, e nemmeno alle classifiche. Gli Hostile fanno musica per estimatori del genere, fanno musica per la musica.
L'intero album merita un maggiore numero di ascolti, suona piano, ma non va riconosciuto come un difetto, "Hostile" merita attenzione, il duo con questo disco e con la loro musica ha dimostrato di prendersi cura dei dettagli.
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