Vittoriano di Grazia
Lontano dal caos 2020 - Strumentale, Acustico, Easy-listening

Lontano dal caos

Pianoforti intime per canzoni piccole eppure dalla grande anima

Non sappiamo  se, in questi strani tempi, vi sia capitato di intercettare al cinema "Lacci" di Daniele Luchetti. Beh, a noi sì e, dopo aver amato il libro di Domenico Starnone, abbiamo amato anche questa trasposizione filmica. Quello che ci è piaciuto, ma proprio un botto, è l'intimità che il regista ha saputo creare tra gli attori e gli spettatori: si ha davvero l'impressione di "entrare dentro casa loro", non come intrusi o, peggio, ficcanaso ma, come ospiti, il che fa tutta la differenza del mondo.

Allo stesso di modo un pezzo come "Sky Night" ci ha fatto assaporare la possibilità di entrare nella "fabbrica dell'artista", segnatamente del pianista e compositore Vittoriano di Grazia. Di Grazia in questo suo "Lontano dal caos" è stato in grado di eseguire un'operazione non semplice: ovvero rendere pezzi per pianoforte, il più delle volte tenui e quasi impalpabili ad un primo ascolto, piccoli/grandi tesori da scoprire. L'artista salernitano, giusto per fare un altro esempio, in una traccia come "Chiaroscuro" a mischiare l'alto e il basso, la musica classica, quasi da camera, con una piccola e intima anima pop che però illumina tutto il resto.

Sono piccole canzoni certo, non tutte perfettamente cesellate eppure, ognuna di loro ha un'anima e un'identità ben definita. Esatto, proprio come Lacci: poche pagine se volete ma dense, anzi densissime di vita.

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