Pennelli di Vermeer
Processo Immaginario... 2005 - Rock, Progressive

Processo Immaginario...

A forza di sentire la solita musica (in senso letterale, non come metafora), si rischia di ridursi a pensare che l’originalità sia ormai diventata soltanto una chimera. Se non che, fortunatamente, capita di imbattersi in dischi come quello de I Pennelli di Vermeer; e, d’incanto, si risvegliano sopite brame di eccentricità ed anticonformismo.

A rendere davvero speciale questa band campana è l’ottima capacità di proporre testi dai tratti paranoici e visionari e l’essere attrice di un ottimo sound infarcito da intense divagazioni sonore e da riuscite suite strumentali.

Definito dai più, come cimento progressive, “Processo Immaginario… Ad Un Nevrotico Dissociato Ma Non Del Tutto” è anche uno splendido crocevia ritmico con funk, rock, spunti psichedelici, melodie, folk. A fondersi ed incorniciare le solenni performance del vocalist Pasquale Sorrentino.

Un Sorrentino, che si dimostra artista davvero capace: dotato di estrema sensibilità lirica (“La bocca dell’oblio si è aperta silenziosa, mi mastica e mi sputa su un petalo di rosa raccolta da una troia feconda e assai vogliosa”) ed ottime doti canore (davvero suggestivi i suoi barrochismi e la sua teatralità). Ma non me ne vogliano gli altri componenti il gruppo: I Pennelli di Vermeer sono tout court una alchimia davvero efficace grazie al loro effondere intenso talento artistico.

Chapeau, quindi. Sperando, solo, che questi giovani virgulti, non debbano, come successo all’illustre artista a cui devono il nome, attendere oltre duecento anni per essere capiti ed apprezzati.

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