Vikowski
The Long Run 2021 - Cantautoriale, New-Wave, Indie

The Long Run
29/09/2021 - 19:46 Scritto da Gabriele Vollaro

Il nuovo disco di Vikowski è pura atmosfera, tra la malinconia dei The National, e le posture nella voce di Dave Gahan

Se qualcuno mi dicesse “morirete tutti derivazionisti” non storcerei il naso, e prenderei questa massima da film di Sorrentino come buona. La accetterei senza dispiacermi. Poi prenderei il secondo album di Vikowski, e viaggerei con lui d’inverno nelle nebbie di una città, possibilmente avvolta nel degrado post-industriale. Uscito per l’etichetta serba Pop Depression The Long Run è un lavoro che rappresenta la quintessenza della derivazione, anni ’80, new wave fino alla morte.

Il gioco è semplice, e molto serio. La musica di Vikowski è pura atmosfera, e prende a piene mani dai toni iper malinconici dei The National, dall’inclinazione al canto del Dave Gahan di fine anni ’90. Il gioco è semplice ma funziona, in questa mezz’ora scarsa fatta di sette tracce e tre fasi lunari, intermezzi deliziosi che evolvono nella struttura per raggiungere l’apice di minimalismo nell’acustica Blue Moon.

The Long Run potrebbe avere una copertina ricamata sui quadretti di una giacca a tweed, per la ricercata eleganza degli arrangiamenti. Tutto è sobrio, alle volte fin troppo cupo, ma la scrittura sposa alla perfezione l’idea che il pop possa essere sofisticato. Il ritornello di Our Fight Within – in cui figura la collaborazione di Old Fashioned Lover Boy – è cantabilissimo, e rimane in collato alla testa dopo un paio di ascolti, complice la grande aderenza col modo di comporre dei Depeche Mode.

Sarà pur vero che moriremo tutti derivazionisti, tuttavia la solennità cupa e tenebrosa di Vikowski fa sentire in qualche modo a casa, per quel pianoforte che ci accompagna dall’inizio alla fine, perché l’arte dell’aemulatio può portare anche a buoni frutti.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.