Il centenario della nascita di Fred Buscaglione lo abbiamo festeggiato nemmeno troppo tempo fa, lo scorso 23 novembre. La migliore occasione per ricordare uno dei nomi più amati della scena musicale tricolore, anche se, c’è da dirlo, la stella di Buscaglione non si è mai offuscata, nonostante siano passati più di sessant’anni da una scomparsa tragica quanto prematura. Figurarsi se Raphael Gualazzi poteva dimenticare uno dei suoi punti di riferimento, uno dei suoi eroi: prendere sin da subito la palla al balzo è stato un attimo.
Buonasera, Fred! Gualazzi plays Buscaglione suona come un omaggio sincero e affettuoso. Un EP arricchito da cinque canzoni, altrettanti classici appartenenti al repertorio del musicista e cantante piemontese. Pur non stravolgendo la struttura dei pezzi presi in esame, il pianista marchigiano ci mette del suo. Facile come bere un bicchiere di whisky spruzzare sul pentagramma quel po’ di jazz, correre lungo la tastiera del pianoforte regalando virtuosismi a manetta, accendere petardi a trazione swing, oppure attraversare atmosfere soffuse, fumose, con reiterati richiami jazzy.
Pur trovandosi di fronte a brani entrati di diritto tra le pagine di storia della canzone italiana, ormai consegnati all’eternità (Buonasera signorina, Eri piccola così…), e dunque di fronte a un compito ad alto rischio banalità, Gualazzi è stato bravo a puntellare e a reinterpretare queste cinque cover. La mano si sente, la passione idem, ed è quanto basta per festeggiare un monumento del calibro di Fred Buscaglione.
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