In effetti, la musica dei Plasma non è neanche male. Saccheggia indisturbata da Depeche Mode e New Order, e nonostante questo – e qualche banalità di troppo – si lascia ascoltare facilmente. Si intravedono buone potenzialità, quindi, che potrebbero fare la felicità di tutti i nostalgici della new wave anni Ottanta.
Ma la voce. Quella proprio non va. Un incrocio impossibile tra Francesco Bianconi dei Baustelle e Ian Curtis, che si divincola tra stonature imbarazzanti e testi – diciamo così – poco convincenti. E allora è il caso di ripensare all’intero progetto, perché così non si va da nessuna parte.
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