Acqua era già uscito come singolo nel 2021, ma è bastato poco tempo perché gli Ave Quasàr decidessero di farne una versione nuova e stravolta dal vivo. Per realizzarla si sono affidati al Trio Cavalazzi, trio d'archi che integra nelle proprie esecuzioni suoni elettronici e contemporanei.
Così, Acqua non si appoggia più al pianoforte dell'originale, ma è nei sospirati incastri di violino, viola e violoncello che trova nuova linfa, un enigmatico fascino fluttuante che viene amplificato dalle minacciosi nube elettroniche che si stagliano all'orizzonte. Il testo quindi finisce per giocare di contrasti, portando immagini torride di un'estate solitaria a emergere con solennità melodrammatica, nel turbamento che è vivo e pulsa attorno a noi senza che ci sia modo di trovarne una soluzione. Il tutto primo di risolversi nel soffertissimo finale, in cui l'incedere inesorabile del brano si spegne arrendevole, con la consapevolezza che il dolore è necessario per tornare di nuovo ad accarezzare la serenità.
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