Lo conosciamo bene il soggetto. Il "social-dipendente di professione", quello che rimane incollato su internet 24 ore al giorno e condivide la qualsiasi su ogni singolo argomento esistente al mondo, un brusio continuo in cui non viene detto davvero niente, solo traffico internet per un disperato bisogno di attenzione. È questo il punto di partenza di Jack Anselmi per La professione, il suo ultimo, irriverente singolo.
La professione si muove su un giocoso swing per raccontare con ironia i comportamenti più estremizzati dai social network, quella realtà/non-realtà dove prolifera l'ignoranza, la necessità di esprimersi anche su temi su cui sarebbe meglio tacere, bufale clamorose spacciate per vere, ogni possibile distorsione che ben abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni. Un argomento per certi versi anche trito e ritrito, visto che appunto si tratta di una tipologia umana che abbiamo ben codificato, ma che rimane divertente nel modo in cui viene declinato dal cantautore milanese.
Con spirito frizzante Jack descrive in prima persona questo fantomatico soggetto riprendendone i comportamenti più assurdi, lasciando che il gioco comico si risolva in rime che svelano le mille contraddizioni di chi pretende di avere sempre la verità in tasca.
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