Compilation
Cadaveri a passeggio 2006 - Rock, Noise, Indie

Cadaveri a passeggio

Cadaveri a passeggio è il progetto di una comitiva che raccoglie sette band, unite sotto un battagliero ideale artistico. Una iniziativa semplice e sincera, persino un po' illusa, ma piccolo atto di amore e follia di musicisti che non si arrendono alla mancanza di spazi e mettono ancora la Musica davanti a tutto. Con poca fantasia, la chiamano "Compilation Indie-gnata" e sulla (orribile) copertina ci piazzano un tostapane che sforna un disco. Dentro ci infilano un brano inedito a testa, ognuno registrato democraticamente nello stesso studio ed alle stesse condizioni. Tutti a ruotare attorno ad un tema mediamente macabro.

L'apertura del palcoscenico spetta ai "Cadaveri" degli Stardog, una band che quando brucerà il vocabolario e indosserà qualcosa di colorato riuscirà a disegnare grandi canzoni. Accompagnati da Amaury Cambuzat degli Ulan Bator, sospingono il loro dondolìo rock tra Nick Cave e La Crus presentando un brano che è quasi dichiarazione di intenti per tutto il progetto. La coerenza stilistica e tematica della compilation è infatti notevole. Le band dimostrano affinità pronunciate, anche se non tutte lasciano realmente un segno. E' infatti piuttosto stucchevole la noiosa parodia marlenekuntziana di Zidima e Hangover, che si dimenano con furore e sentimento, ma con risultati dubbi. Piuttosto fiacco anche l'apporto dei Noise from underground con la loro filastrocca stoner. Non entusiasmante, ma indubbiamente convincente invece il retrogusto gucciniano che i Jerrinez spalmano sul loro rumoroso rock godaniano di "Glamour". Promossi anche i Vintage Violence, che di originale hanno poco, ma ci mettono tanta intensità chitarristica, ispirazione sincera e romanticismo rabbioso, prendendo a calci la loro Milano. Nella compilation stupisce poi una canzone molto bella chiamata "Il morto allegro" e firmata dai La Stasi, che inventano una riuscitissima ballata alla Scisma, colma di personalità.

Al di là delle pagelle individuali, la compilation ha soprattutto un pregio encomiabile: è un vero disco. Non una raccolta di canzoni, ma un disco da ascoltare dall'inizio alla fine. Con un'estetica precisa, un'indole riconoscibile ed uno spessore artistico che forse non ha grandi vette creative ma davvero tanta credibilità. Inoltre i suoi autori cantano tutti in italiano e già questo ha un significato, ma la vera sorpresa è che abbiano persino tutti qualcosa da dire. Bravi.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.