Spoiled è un brano che ricorda un allarme che scatta all’improvviso, il conto alla rovescia di una bomba che sta per esplodere, un sistema che grida all’avaria. Sporcato di synth, chitarre distorte e una batteria pestata e ossessiva, l’ultimo singolo della band pugliese LELAND DID IT è tanto un’ammissione quanto un manifesto: se allo stesso tempo si fa carico delle accuse lanciate verso le giovani generazioni, etichettate come viziate (Spoiled, appunto) e ingrate, è anche un modo per farle proprie e trasformarle in rumoroso dissenso.
È necessario distruggere prima di poter ricostruire, e Spoiled sembra rappresentare la prima fase di questa rinascita: butta giù punto per punto le accuse di chi addita il comportamento dei più giovani senza però guardarsi allo specchio e accorgersi (o meglio, riconoscere) che tali atteggiamenti sono solamente una loro scomoda eredità. Nothing can last, cantano i LELAND, niente può durare, perciò tanto vale radere tutto al suolo e ripartire da zero.
Arrivato sei anni dopo l’uscita del loro LP Tempo, pubblicato nel 2016 per Piccola Bottega Popolare, Spoiled è il primo singolo che vede la nuova formazione dei LELAND DID IT ed è anche un assaggio del sound differente che stanno esplorando da quando sono entrati nel roster di Dischi Uappissimi.
Un sound decisamente più duro e distorto rispetto a Tempo, più graffiante e martellante da risultare volutamente inquietante; ricorda i Rammstein (con più synth e meno chitarre elettriche), mentre la vena da sirena della polizia fa pensare a My Name Is Thunder dei The Bloody Beetroots feat. Jet, anche quello un pezzo che brillava di un assordante senso di rivolta. D’altra parte, la rivoluzione non è mai stata qualcosa di particolarmente silenzioso.
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