Ai!
Manuale Illusione 2023 - Rock, Jazz, Alternativo

Manuale Illusione
29/06/2023 - 17:18 Scritto da vanninifrancesco

Un viaggio notturno, una sedia a dondolo che culla i pensieri e allontana i brutti sogni.

Manuale Illusione è il nuovo lavoro di Ai, duo bolognese (Gabriele Ciampichetti e Stefano Orzes) attivo dal 2020 alla ricerca di sonorità rarefatte e notturne.

Si tratta di una raccolta di otto brani che svariano dal jazz al rock, passando per la canzone d'autore anni '70.

C'è una forte componente d'improvvisazione, come nel jazz standard con la tipica forma di tema e variazioni, dunque l'impianto di base è fortemente caratteristico e tradizionale.

Proprio così inizia il disco con Dimensioni, nucleo ritmico ed armonico subito dichiarato e, sfiorando la psichedelia, un mondo di improvvisazione tutt'attorno. L'ambient è placido, notturno ma con un fondo di inquietudine che ondeggia durante il pezzo.

Onde concentriche si avvale della voce di Luca Fattori che si muove su un nucleo con basso, chitarra elettrica percussioni e batteria spazzolata. La voce si poggia benissimo sul sound liquido dell'ensemble ed è un vero e proprio strumento tra gli strumenti.

Blu parte lenta e conturbante, con basso, spazzole e chitarra sinuosa. L'ambient sonoro rimane più o meno sempre sugli stessi elementi che rendono tutto molto omogeneo, ma forse anche un po' pesante da seguire senza cali d'attenzione. La voce a metà brano entra a tirare le fila di un discorso musicale che rischiava la stasi.

Manuale Illusione continua sullo stesso registro, senza mostrare l'intenzione da parte del duo di cambiare strada all'improvviso o di offrire un colpo di scena. Bello l'inserimento del coro con intrecci armonici di grande gusto. 24 Febbraio continua nel solco del basso tasso di bpm e sembra di sentire qualcosa di già ascoltato all'interno della tracklist.

Dadi ha un piglio un po' più ritmicamente vivo, grazie ancora al coro di voi che offre movimento armonico e melodico. Sopra le cose parte dal basso, letteralmente, e su un arpeggio di chitarra elettrica e una batteria essenziale. L'ingresso della voce, come sempre finora, spariglia le carte unendo ogni deriva strumentale con i nodi delle proprie note e con testi sempre sobri e semplici.

Si chiude con Pergamena dove una voce in sottofondo accompagna l'intro fino all'ingresso della voce principale che con la lentezza che caratterizza l'intero disco, snocciola un testo delicato ed elegante.

In conclusione Manuale Illusione è un disco che pur sperimentando parecchio su sonorità diverse dal jazz standard, si aggrappa con tutte le sue forze alla tradizione. C'è una ricerca di lentezza ed eleganza notturna che, se però offre soddisfazione agli autori, rischia di diventare ridondante e difficilmente metabolizzabile da un ascoltatore medio. Per questo l'ascolto risulta talvolta fin troppo strascicato, senza mai un cambio di passo che possa ridestare l'attenzione.

Si tratta di un disco che sicuramente non è stato pensato per le radio, ma questo non è un difetto, semplicemente una scelta stilistica. Un grandissimo plauso va dato a tutti i musicisti, capaci di offrire prestazioni importanti, suonando con la capacità di ridurre tutto all'osso per non invadere spazi che potrebbero essere coperti da altri musicisi. Un lavoro di arrangiamento di grande pregio insomma.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.