Lui c'era sotto i bombardamenti UFO a Pordenone (do you remember "The Great Complotto"?): Alice incendiava gli animi invece delle bollette del telefono mentre l'Amore, improvvisamente, ci fregò tutti sotto i portici. Certo che ne è uscito vivo, adesso eccolo qui nervoso come "Quando sei la mosca sul vetro e rompi la finestra dove batti la testa".
Rielaborare il passato e stupirsi di come la vita reale sia diventata il vero Rock n Roll: "In fondo è tutto qui, stare un pò insieme e ridere", sfilano pensieri ora più morbidi e acustici, ora tesi ed elettrici come quegli amici (la codifica è un post-punk Wire ispido con qualche inserto di elettronica automatizzata). Un pugno di canzoni semplici che non vogliono esibire l'orgoglio di quelle cicatrici ma rilanciano la sfida a quel battere inesorabile, confronto impari dove rubare un pomodoro non fa solo sorridere, ma diventa un atto di potente affermazione (d'amore, di vita).
Oltre ogni retorica, una preghiera: carichiamo la molla, ci servono shock antistatici.
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