Roy Paci & Aretuska
Suonoglobal 2007 - Ska, Reggae, Hip-Hop

Suonoglobal

Baciare le mani a Roy Paci. Che sta sul cazzo a tutti, ma ai concerti è sovraffollato. Che non trovi uno che faccia il fan di Roy Paci ma il 38enne compositore, arrangiatore e soprattutto trombettista siciliano è al suo quinto album e non ha perso un attimo. Adesso becca anche la hit “Toda joia toda beleza”, con cui è riuscito a massaggiare le palle del mainstream italo-estivo, e va così. E la cosa più bella è che come cantante è parecchio atroce, cioè meglio che gli schiaffino la tromba in bocca e soffi. Eppure gli Aretuska coprono bene. Per cui l’ex membro dei Mau Mau si tiene ben legato a quei suoni popolar-folkloristici sudamericanizzati e completa un mood finale che suona realmente fresco. E non è grazie al featuring, registrato via-citofono, di Manu Chao nella single-track. E’ qualcosa di eufonico. Quando nel ‘98 partecipava a "Bromio" con gli Zu non avresti scommesso più di qualche monetina su questo finto-elegante, finto-toninocarotone, finto-italiano d.o.c. Invece. Tra una sigla di Zelig e uno spazietto comico a Markette, collaborazioni qua e là e la sua piccola label Etnagigante, la strada gli brilla sulla barbetta a mò di mosca. “SuoNoGlobal” è meno globale di quanto pensi, anzi non lo è affatto. E’ leggermente stereotipato, ma molto curioso negli step melodico-armonico-stradaioli dei vari ospiti. Con CorVeleno si fa tango-samba-rap stile mortacci-tua e de-tu-nonno. Con Caparezza e Sud Sound System (“Mezzogiorno Di Fuoco”) invece brucia il qualunquismo politichese di un sud che deve dare fuoco (ma non ai boschi in estate). E poi Pau dei Negrita (“Giramundo”) che non si capisce un cazzo, tranne quando dice quelle quattro cose attorno alla "Sicilia che è in Qatar e Londra in Malì, Kingston in Africa e Lecce è la Giamaica". Raiz ricorda il vecchio Raiz. “Senza di Te” è uno di quei passaggi classic-romantic a differenza di pezzi come “Italiano a Barcellona”, “No Quiero Nada” o “Nella Mia Terra” insaporiti di un’attitudine pop-carribean, appena appena reggae e molto brasilian bossa nova. “SuoNoGlobal” profuma nonsocomedirvelo di Sinistra. Quella politica. Quella della Revolucion. Delle feste dell’Unità di una volta. Quella vecchia che non c’è più. Quella di Hasta Siempre. Quella che è persa nell’oblio di un’esistenza fantasma che nemmeno Roy Paci riesce a farne ipotesi. Perchè suona illusoria quell’atmosfera per cui, allo stato attuale si può solamente avere un flashback socialistinternazionale di nostalgici bacetti sul culo.

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