The Calorifer is very Hot!
Marzapan In Zurich 2008 -

Marzapan In Zurich

The Calorifer Is Very Hot! (punto esclamativo incluso nel prezzo) è il progetto solista del ventiquattrenne Nicola Donà, già cantante dei Juxtabrunch. "Marzapan In Zurich" è il suo album d'esordio – ma un ep era già uscito per la casa discografica digitale francese Les Diks Qui Sautent – per la My Honey Records, etichetta di Brescia che di indie pop al caramello ha fatto la propria ragione di vita. Perché è questo ciò che fa Donà – coadiuvato da ospiti vari che attingono pure loro dallo stesso immaginario, come Alessandro Paderno dei Le Man Avec Les Lunettes – per venticinque minuti. Suona chitarre acustiche fatte con lo zucchero a velo. Usa batterie elettroniche che sembrano uscite dagli ovetti Kinder. Disegna melodie con tastiere Bontempi scassate. Il mondo di The Calorifer Is Very Hot!, insomma, è puro lo-fi dalle pile scariche. Indie pop diabetico. Elettronica fatta in casa. Ed è letteralmente irresistibile.

Perché le canzoni si muovono sconnesse eppure lineari. Ostiche ma anche accoglienti. Come nel più classico dei casi di sperimentazione per le masse, "Marzapan In Zurich" è l'ode alla paraculaggine elevata a genialità: Donà infatti prende impunemente mille stereotipi diversi – il country sbilenco di "Orange Is A Ba-Ba-Ball", la cantilena folk metropolitana di "Slow Motion Dream", il pop dai contorni sintetici di "Smelling Candles" – e ce li propina in un'unica portata, lasciandoci storditi e contenti come se ascoltassimo per la prima volta robe del genere. C'è persino l'ottima parentesi Postal Service di "Outside Is Cold For Us", una cassa in quattro quarti a dettare malinconie da cameretta, con un titolo e un'atmosfera che sono un inno all'introversione come presa di posizione e stile di vita. Non a caso il pezzo vede la presenza di quel Paolo Torreggiani meglio noto come My Awesome Mixtape.

Donà ha delle potenzialità notevoli, qui ancora – ed è questa la cosa paradossale – non sempre messe bene a fuoco. Il rock'n'roll di "Panda Loser", per dire, è puro cazzeggio che dal vivo farà senz'altro strage di magliettine sudate, ma che in situazioni differenti sembra divertire di più chi suona di chi ascolta. Eppure il disco in generale è godibile, dinamico, ben fatto. Con canzoni solide che resistono all'ossidazione causata da ripetuti ascolti. Potrebbe essere una sorpresa per molti.

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