Metùo
Neon Pink Pony Kitchen 2008 -

Neon Pink Pony Kitchen

Il dolce silenzio notturno di "Fonometro" ci introduce nel caldo mondo glitch dei Metuo: atmosfere languide, voci che sussurrano nel silenzio scomposto di una batteria elettronica, parole che si fondono nella musica, improvvisi bassi elettrici fanno capolino a spezzare il ritmo e l'atmosfera onirica del brano. "Fake factory" mette l'accento sulla candida voce di Amalie Labarthe, con una base giocosa a sostenerne le parole, poi arriva "Shell crumbs", suoni sghembi e vagamente elettro compaiono a dare la sensazione ancor piu forte di trovarsi dentro la testa di un folle giocattolaio, amante dei colori accesi, che crea momenti di folle divertimento seguiti da attimi silenziosi e minimali su cui quasi quasi Barbie pensa di chiedere a Ken di ballare inacidandosi prima un po' ("Toyshop").

Dal momento che bisogna anche aiutare la gente a sognare, il giocattolaio Metuo infila nel sacco dei regali una serie di episodi soffici, armoniosi. Immagini da libro delle fiabe appaiono ai nostri occhi guidati dal lavoro delle orecchie, in "Quiet" la pace dei sensi è interrotta per divenire rievocazione di passati felici, tenerezza infantile, il tutto con l'intervento dei toscani Ether che mettono le loro ritmiche dissonanti a servizio di questa fantasiosa storia. Da "Big gig" sino a "Purple" è un continuo susseguirsi e rincorrersi di momenti antartici, freddi ma contemplativi ed altri incalzanti, lividi del passato che riemergono, attimi malinconici, introspettivi fatti di oblio, perdita di contatto, menti che bruciano alla ricerca del senso delle cose.

Per la degna conclusione di "Neon Pink Pony Kitchen", compaiono di nuovo gli Ether e creano un accogliente climax fatto di chitarre acustiche e beat trascinante degno del Cornelius di "Drop". Un ottimo lavoro di glitch pop made in Italy, che fa dei Metuo una bella realtà che non tarderà a affermarsi.

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