Fin da piccolo si interessa alla musica. Una sera, all’età di 6 anni, mentre assiste assieme a suo padre ad un concerto di musica sacra in una piccola chiesetta del centro, subisce una sorta di folgorazione dantesca per la giovane flautista, protagonista di splendidi virtuosismi. Non conoscerà mai il suo nome, ma da quel giorno intraprende lo studio dello strumento con costanza e determinazione.
Con le sue prime band suona musica folk e popolare, figlia di un certo impegno politico e sociale, che lo porta ad esibirsi in svariate occasioni (dalle feste di paese a quelle di beneficienza) in gran parte del nord Italia.
Poi nella sua vita irrompe il rock’n roll. La sua prima chitarra elettrica è un’Ibanez argentata, sempre collegata ad un pedale grigio con sopra scritto “just distortion”, che tuttavia viene presto distrutta, dopo essere stata violentemente scagliata sul pavimento. Involontariamente però.
Sono gli anni in cui il grunge di Seattle muove gli ultimi colpi di coda. Inizia così la sua avventura col ruolo di cantante/chitarrista nei Sindrome Moebius e poi nei Julius. In entrambi i casi la formula è molto simile: power trio introverso in rotta con il mondo intero (forse a causa di un’eccessivo risentimento per gli scherzi che la vita riserva a quell’età), ma tutto sommato vittima di un romanticismo cosmico. Nonostante le due esperienze si rivelino non troppo durature, con esse pubblica un paio di EP, presentati al pubblico con una serie di concerti.
Nel frattempo studia a Torino e presto ottiene la qualifica di Tecnico del Suono e di Registrazione in ambiente live. Questo lo porta a confrontarsi con artisti professionisti anche di fama internazionale e a lavorare in alcuni tra i più prestigiosi live club di Torino e Milano.
Con una dècade di ritardo, gli anni ‘90 finiscono anche per lui. Il fuoco post-adolescenziale cede il passo ad un’attitudine molto più vicina alle correnti intimiste shoegaze. Ha quindi inizio una profonda ricerca verso atmosfere più soffuse e dilatate e una psichedelia che porterà con sé all’interno del nuovo progetto indie folk in cui entra a far parte come polistrumentista (chitarra elettrica, flauto traverso, ukulele e seconda voce): Letlo Vin. Si esibisce in circa un centinaio di concerti in tutta Italia e la sua esperienza live culmina con l’uscita dell’album “Songs For Takeda”, composto da 10 brani dedicati all’amico comune alla band e scomparso prematuramente.
L’insaziabile curiosità artistica di Rai e il desiderio continuo di percorrere nuovi sentieri sonori lo portano alla realizzazione di un piccolo studio di produzione musicale: il Micro Silent Studio. È qui che inizia a sperimentare servendosi dell’elettronica: synth ingombranti su basi ritmiche serrate e la ricerca continua di un proprio carattere, di un linguaggio più pop(olare), senza però rinunciare allo spessore dei contenuti. Il risultato sono 6 brani che andranno a comporre l’ep “Aveva Ragione Cobain”, in uscita per New Model Label il 23 Marzo 2018. Canzoni che parlano prevalentemente del rapporto con le proprie emozioni, in un’epoca storica in cui instaurare una relazione stabile con se stessi non è sempre così semplice, se non si usa l’ironia.
L’ep è totalmente autoprodotto e il mastering realizzato presso gli Alpha Dept Studios da Andrea Suriani.
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L'articolo Biografia RAI di RAI è apparso su Rockit.it il 2020-03-10 01:28:25