Acqua Distillata è il moniker dietro il quale si nasconde Lucia Gatto. Malinconica, con un equilibrio un po’ precario ed ingenuo, scrive canzoni piccolissime che combinano frammenti di vita, malumore e cose semplici lette nel profumo del caffè, bisbigliate all’orecchio o sfogliate nelle fiabe dei fratelli Grimm.
Usa la musica per mandare giù i magoni incastrati in gola. I suoi tre ep (colorati da Rareş) sono proprio questo: “canzoni di pancia che fanno evaporare il dolore” cantate con una voce soffusa e delicata accompagnata dalla sua chitarra Lamù.
Il nome d’arte “Acqua Distillata” nasce per caso; tuttavia, le analogie sono limpidissime e in linea un po’ sbilanciata con il suo modo di vivere. L’acqua, elemento semplicissimo, puro, quotidiano, è “mano” che aiuta a riprendere fiato. Ti permette di fermati un secondo, di prendere una pausa durante il semplice gesto di bere.
Filo rosso che tiene strette le sue canzoncine, è la pancia. Sono brani spontanei, fiori di campo. Crisalide di bruchi. Canzoni piccine come i piccoli, semplici gesti che a cerotto curano le ferite.
La musica di Acqua Distillata assomiglia alla sua vista: miope e astigmatica, riassumendo sfocata come le nuvole. Ogni brano è bolla di un segreto di vita, una filastrocca, una ninna-ninna o un quadro annebbiato interrotto da chiarore di luce e calore.
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L'articolo Biografia Acqua Distillata di Acqua Distillata è apparso su Rockit.it il 2025-07-03 16:06:34