Il disco riassume un percorso musicale, iniziato nel post-punk veneto degli anni '80 (“End of Carnival”), poi proseguito in Friuli ("Cape Canaveral Polaroid",“PNGazers”); nel mezzo, alcune parentesi folk-acustiche (“Tarantàs”) e altre più strettamente cantautorali (“La Cattiva Strada”).
“La Superficie delle Cose” rimbalza così fra suoni acustici ed elettrici, legati in un delicato equilibrio e dove la parola/testo risulta sempre elemento portante.
L'ideale percorso tracciato dalle tracks rappresenta la visione della realtà di Anèdone: sulla superficie delle cose si depositano convenzioni e luoghi comuni, rabbia e violenza, solitudine e rancore. Di questa barriera serve cercare crepe e sbrecciature, puntare lo sguardo oltre il faro e riprendere un volo più alto.
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L'articolo Biografia Anèdone di Anèdone è apparso su Rockit.it il 2019-04-12 15:36:04