È il 1985 e per la RCA Italiana comincia la smobilitazione. La casa madre statunitense entra in crisi, inizia il passaggio alla BMG, anche se il marchio resisterà in un modo o in altro. Ma in quel 1985 finisce un mondo: arrivano le dimissioni di Ennio Melis, a stretto giro di posta se ne va Vincenzo Micocci, poco dopo passeranno a miglior vita Enrico Pietro Galeazzi e Giuseppe Ornato, piano piano verrà smantellata anche la storica sede al km. 12 di via Tiburtina. Quella RCA non c’è più, non c’è più l’etichetta che aveva lanciato i cantautori e dato in pasto agli italiani canzoni e album immortali spaziando dal rock alla musica leggera, dalla classica al punk. Prendiamo la palla al ballo per mettere insieme una playlist, attenzione, però: troppo facile puntare sui soliti noti, la RCA ha messo le mani anche su dischi bizzarri, difficili, folli, dimenticati, inconsueti e comunque importanti, in un modo o in un altro. Eccone dieci.
I CHEWING GUM – SENTI QUESTA CHITARRA / TU SEI AL BUIO
Siamo nel 1968 e I Chewing Gum pubblicano il loro primo e unico 45 giri. Una toccata e fuga che lascia il segno: con Senti questa chitarra la band fiorentina firma uno dei capolavori del garage beat tricolore che, a fine anni ’60 dello scorso secolo, è al massimo dello splendore. I brani del singolo verranno inseriti all’interno della compilation 60’s Beat Italiano Vol. 1, pubblicata, nel 1989, dall’etichetta statunitense Direct Hits Records.
IL BALLETTO DI BRONZO – SIRIO 2222
Per molti l’album che inaugura la stagione progressive italiana, per tutti il disco che si incarica di archiviare il beat e aprire nuovi orizzonti. È il 1970 e Il Balletto di Bronzo esordisce con un lavoro nervoso, tra zaffate hard&heavy ed esperimenti tra space e rock sinfonico. Ti risveglierai con me (l’autore della musica è Piero Umiliani) aveva già trovato spazio all’interno della colonna sonora di 5 bambole per la luna d’agosto, film girato da Sua Maestà Mario Bava.
EMILIO LOCURCIO – L’ELIOGABALO
Sarà anche banale scriverlo, ma L’Eliogabalo è uno dei tesori meglio nascosti della musica italiana. Emilio Locurcio si ispira a un racconto del surrealista Antonin Artaud e chiede aiuto a Lucio Dalla, Rosalino Cellamare (non ancora Ron), Claudio Lolli, Arturo Stalteri e Guido Chiocchio dei Pierrot Lunaire nonché a una giovanissima Teresa De Sio. L’album non avrà fortuna per una serie di ragioni, la sua (brutta) storia la trovate qui.
MARIO MARENCO – IL POETA DI ALTO GRADIMENTO
È il 1970 quando Renzo Arbore e Gianni Boncompagni tirano fuori dal nulla Alto Gradimento, una delle trasmissioni più irriverenti (e divertenti) che la radiofonia di casa nostra ricordi. I due non sono i soli al comando, un ruolo fondamentale lo giocheranno un paio di pazzoidi che rispondono al nome di Giorgio Bracardi e Mario Marenco. Quest’ultimo inciderà addirittura un 33 giri, nient’altro che un reading delle sue poesie surreali. A Il poeta di Alto Gradimento, Marenco farà seguire un libro dal titolo evocativo: Lo scarafo nella brodazza.
I METEORS – BEATLESMANIA
Breve ma intensa la vita artistica dei Meteors: una tournée con Gene Vincent, le collaborazioni con Gianni Morandi, la partecipazione al musicarello In ginocchio da te. Poi tanto rock’n’roll, fino alla folgorazione sulla via di Liverpool. Beatlesmania è un chiaro omaggio ai Fab Four, nient’altro che una serie di cover cantate in italiano. Un album che inaugura la sottoetichetta Arc, che la Rca crea con l'intenzione di lanciare nuovi talenti. Last but not least: il chitarrista dei Meteors è tale Jimmy Villotti.
DONATELLA MORETTI – DIARIO DI UNA SEDICENNE
Checché se ne dica,Diario di una minorenne è il primo concept album della storia della musica italiana. Esce nel 1962, Donatella Moretti bussa alle porte della Rca portando in dote testi e musica della sua compagna di classe Loredana Ognibene, l’etichetta di via Nomentana risponde affiancando alla giovane cantante niente di meno che Ennio Morricone, che si occupa di arrangiare le canzoni. Il 45 giri Quando vedrete il mio caro amore / Matrimonio d’interesse riscuoterà un certo successo, poi la carriera di Donatella Moretti andrà avanti senza troppi clamori, in questi ultimi anni si sta occupando di musica sacra.
N.A.D.M.A. – UNO ZINGARO IN ATLANTE CON UN FIORE A NEW YORK
N.A.D.M.A. è l’acronimo di Natural Arkestra of percussion and jade Di Marco Cristofolini da Maya Alta. Potrebbe bastare a descrivere un progetto ambizioso e un po’ folle, ispirato alle improvvisazioni di John Coltrane e legato a un free jazz istintivamente anarchico. Erano in otto i M.A.D.M.A., venivano da Milano e incisero questo unico album nel 1973 per poi scomparire nel nulla, non prima di aver incendiato i palchi di mezza Italia con concerti dal suono radicale e potente.
FLAVIO PAULIN – PAULIN
Flavio Paulin è stato il primo cantante dei Cugini di Campagna. Sua la voce di Anima mia e di tanti altri successi del quartetto. Poi la fuga, o chissà cos’altro, e l’avvio di una carriera solista il più possibile lontana dai fasti del suo vecchio gruppo. Una volta messosi in proprio, l’ex Cugini di Campagna si indirizza verso un suono minimal-elettronico che condensa in Paulin, primo e unico album inciso per la Rca nel 1979. Non avrà molta fortuna dal punto di vista commerciale, ma quel suo unico lavoro è diventato, con gli anni, un oggetto di culto.
BERTO PISANO – INTERRABANG
Berto Pisano parte come contrabbassista con il vizio del jazz, fa parte della band che accompagna dal vivo Fred Buscaglione. Una gavetta niente male per un musicista che poi si scopre compositore di colonne sonore.Interrabang raccoglie le musiche dell’omonimo film diretto da Giuliano Biagetti che uscirà nel 1969, tra i protagonisti Beba Loncar e Umberto Orsini. Un gioiello, niente di più, niente di meno.
ILONA STALLER – ILONA STALLER
Prima di gettarsi anima e corpo (soprattutto corpo) tra le braccia dell’industria del porno, Ilona Staller, in arte Cicciolina, prova a farsi largo con una immagine da innocente (be’, insomma…) ninfetta. Le sue apparizioni in tv non hanno nulla di peccaminoso e nemmeno il suo tentativo di imporsi come cantante suscita particolari ebollizioni. Per il suo album di debutto si scomoda persino Ennio Morricone (sua la firma di Cavallina cavallo), per il resto qualche cover e interpretazioni che, a dirla tutta, non sono poi così malaccio.
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L'articolo I 10 dischi più folli della RCA italiana di Giuseppe Catani è apparso su Rockit.it il 2025-08-04 12:49:00
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