Marta sui Tubi - 5Quarti - Messina

(I Marta sui Tubi al 5Quarti - Foto di Ester Apa)

A due settimane dall'uscita di Nudi e crudi - primo cofanetto DVD+CD che raccoglie materiale dal vivo, videoclip e qualche anticipazione sul prossimo disco - i Marta Sui Tubi hanno suonato al 5Quarti di Messina. I primi caldi si facevano sentire, il pubblico si rilassava in terrazza, l'atmosfera era ottima. Il trio ha proposto i propri cavalli di battaglia e qualche brano nuovo. Ester Apa racconta.



Il sole di Messina fa bene al cuore di un’estate che fa fatica ancora ad arrivare. Nell’entroterra messinese, stasera suoneranno i Marta sui Tubi, al circolo 5Quarti per l’esattezza, lodevole esperienza culturale messa in piedi da un paio di anni a questa parte da musicisti autoctoni. Quando arrivo in Via Croce Rossa, sono passate da poco le 9 ed una temperatura mite accoglie i ragazzi che fin dalle prime ore della serata raggiungono il Circolo per ascoltare i Marta. Sono passate solo due settimane dalla pubblicazione di “Nudi e Crudi”, Dvd on the Road che racconta per fotogrammi i viaggi musicali del gruppo e come nelle corde di una band che nasce e si consolida in questi anni sul palco, nonostante i tre siano freschi di studio di registrazione, non si concedono pause ma danno lustro agli strumenti e proseguono senza sosta l’attività live.

Mentre Pipitone si rigenera a colpi di asciugacapelli, fuori dalla terrazza del 5Quarti la gente chiacchiera amabilmente, tra un assist e uno smarcamento a calcio Balilla. E’ in questo clima estremamente rilassato che esattamente un’ora dopo, fa la sua comparsa sulla scena Alessio Ghirlanda, chitarrista messinese e open-act della serata, che a colpi di finger-picking stimola i presenti con triadi ed arpeggi portentosi visti i suoi diciotto anni. Alle 10.30 il crescendo di “Muscoli e dei” saluta il pubblico del 5Quarti e dà il benvenuto ai Marta sui Tubi, stasera nella loro prima performance in assoluto, come confida Gulino, nella città messinese. Il basamento strumentale è da copione: il synth e la voce di Giovanni, la chitarra di Pipitone e la batteria di Paolini. L’ impasto possente e il tiro veloce, esplodono fin dalle prime battute del live, quando in coro si è felici di intonare “La luna di oggi in capricorno unitamente a mercurio” di “Stitichezza Cronica”. Non ci sono filtri di alcun tipo ma un’interazione comunicativa estremamente ironica che traghetta il pubblico lungo vecchie e nuove produzioni, raccolte quest’ultime in un corposo inciso dell’esibizione in cui la band saggia il potenziale dei brani ancora inediti del nuovo lavoro in studio (“Se è in te”, “Non lo sanno”, “Arco e sandali”), fino a detonare nel climax sonoro de “L’unica cosa” in cui l’autorealizzazione passa dal “massacrare le tue paure”. Il drumming selvaggio, la voce lisergica e la chitarra che non nasconde una visibile urgenza sonora (“L’amaro amore”), si incastrano alla morbidezza e alla quiete acustica di brani come “Cenere”, al “rovescio ostentato” di “Volè”, alla poesia postmoderna de “L’abbandono”. Beffardi, istrionici, capaci di unire intimismo e balordaggine (“Pleiboi” che diventa un riuscito sfottò a Mario Biondi), di risultare estremamente credibili singolarmente e ineccepibili nell’amalgamo del gruppo. La band inanella un colpo dietro l’altro: la ritmica incalzante di “6 dicembre”, l’omaggio a Lauzi in “Ritornerai”, le radici che non si dimenticano di “Negghia” (pezzo tratto da una poesia di Peppino Impastato) la melodia che si apre nelle “31 Lune”. Un’ora e mezza di elettricità, freschezza nei suoni e negli arrangiamenti: i Marta si concedono senza mezze misure ad un pubblico che non sembra però apprezzarli nella sua totalità. L’apporto emozionale di “Vecchi difetti” non è infatti un regalo sufficiente nella seconda entrata della band, per addolcire il mormorio di fondo, che diventa purtroppo derisione gratuita verso i vocalizzi di Gulino, nelle prime note di “Post”, facendo così decidere allo stesso di scendere anzitempo dal palco e di non proseguire nell’esecuzione della canzone. Il pezzo, ultimo della serata, viene comunque portato a temine da Pipitone e Paolini, in una strepitosa versione strumentale che lascia però l’amaro in bocca, per non aver potuto ascoltare da una delle migliori voci del Belpaese l’urlo straziante e liberatorio di “Io non ho sentimenti, solo sensazioni”. I Marta sui Tubi si confermano dal vivo, come una delle migliori realtà della scena italiana e regalano stasera a Messina, non solo una strepitosa performance ma il migliore lascito che il profeta in patria Moretti pronunciò nel 1989 in “Palombella Rossa”: “Le parole sono importanti”.



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L'articolo Marta sui Tubi - 5Quarti - Messina di Ester Apa è apparso su Rockit.it il 2008-05-24 00:00:00

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