AI AI AI AI AI cantava: il caso di Giuliana Florio

La tiktoker diventata famosa per il personaggio della NPC napoletana ora sta facendo discutere per il suo progetto musicale. Il motivo? L'uso dell'intelligenza artificiale nei propri brani. Ma è davvero così uno scandalo?

Giuliana Florio, la tiktoker al centro delle polemiche
Giuliana Florio, la tiktoker al centro delle polemiche
30/07/2025 - 10:00 Scritto da Vittorio Comand

Non troppo tempo fa su TikTok era esploso un trend così alienante da non sembrare vero. Si trattava dei cosiddetti "video NPC": NPC è una sigla che, come chi ha un minimo di dimestichezza con Dungeons & Dragons sa bene, arriva dal mondo dei giochi di ruolo e significa "Non-Playable Character" ("personaggio non giocante" in italiano). Si tratta di quelle figure all'interno di un gioco o videogame con cui si può interagire limitatamente, con un campionario di azioni predefinite e non manovrabili dall'utente. E su TikTok succedeva esattamente la stessa cosa: alcuni account in interpretavano un ruolo di ipotetico NPC in diretta streaming, invitando gli spettatori a inviare determinati commenti o reazioni per "attivare" la risposta corrispondente. Qua sotto un esempio.

video frame placeholder

In questa community da Black Mirror c'era anche l'italiana Giuliana Florio, diventata famosa nel ruolo di "NPC napoletana": ci ha messo poco a diventare virale con espressioni come "o core sacro ‘e San Gennaro", che è la reazione innescata dal commento di un cuore durante una sua diretta, o l'onomatopeico "frrr rha", quello che potremmo definire anello di congiunzione tra il futurismo di Marinetti e le sporche di Diss Gacha per far imbestialire qualsiasi lettore. In un'intervista al Fatto Quotidiano del 2023, Giuliana diceva che tutto questo era un modo per attirare attenzione, prendersi uno spazio sotto un riflettore, e che avrebbe poi voluto dedicarsi anche a un progetto musicale. Cosa che è effettivamente successa, prima con un progetto a suo nome, con tanto di brano (terrificante) con le sue risposte da NPC, e ora con un nuovo moniker: Grose. Ma più di qualcuno ha avuto parecchio da ridire al riguardo.

Ci è voluto un po' perché Grose si palesasse. Lei stessa si era presa una pausa di un anno dai social, per poi ripresentarsi negli ultimi mesi annunciando la fine delle live NPC e l'inizio di un percorso artistico. In rete si trovano una manciata di brani tra cui Gay, il più diffuso fino a questo momento e accolto da molti commenti entusiasti, si rivolge a una persona che non riesce ad accettare il proprio orientamento sessuale, trovandosi a reprimerlo al posto di accoglierlo. Si tratta di un tema molto contemporaneo, ma mai quanto l'aspetto della canzone che sta facendo più discutere online: nella produzione della musica di Grose è evidente (e dichiarato) l'uso dell'AI.

@grosetok

e se il prossimo pezzo facesse più o meno così ?

♬ suono originale - GROSE

Questo si nota fin dal primo ascolto: se prendiamo Gay, si sente nella produzione quella componente digitale che altera leggermente la voce, pulendola in modo innaturale, così come nell'arrangiamento c'è quella vaga sensazione straniante che si percepisce quando si ascolta musica con lo zampino dell'intelligenza artificiale. Ma è la stessa Grose a confessarlo, visto che nella sua bio di Spotify ha scritto chiaramente - anche se c'è chi sostiene che questo sia arrivato in seconda battuta, dopo lo scoppio delle polemiche - che "alcune tracce presentano voci e produzione migliorate utilizzando l'intelligenza artificiale, sulla base di registrazioni vocali originali dell’artista e sulla sua visione creativa". Insomma, non si tratta di qualcosa di interamente auto-generato, quanto più di un aiutino.

Molti si sono indignati per questo caso, in particolare colleghi musicisti e tiktoker che hanno espresso la loro opinione al riguardo. C'è chi lamenta la mancanza di "umanità" nella composizione di un brano così, chi esprime indignazione perché una persona "senza talento" abbia usato una scorciatoia per comparire nel dibattito pubblico, chi lo definisce un pericolo precedente e chi è semplicemente contrario all'utilizzo della tecnologia alla base. Dall'altra parte, i fan si giocano già la carta dell'invidia altrui, sostenendo che chi critica faccia solo così perché non talentuoso quanto Grose. La questione, però, è molto più spinosa e stratificata di così.

L'AI sta completamente cambiando il mondo sotto i nostri occhi, compreso quello musicale. L'abbiamo visto con Suno, che con pochi input riesce a creare un brano inedito, o il caso della band fittizia The Velvet Sundown, la band fittizia che ha fatto migliaia di ascolti sulle piattaforme streaming e che ora, dopo tutte le polemiche del caso, si presenta come una provocazione artistica per "sfidare i confini dell'autorialità, dell'identità e il futuro della musica stessa nell'era dell'intelligenza artificiale". Ma anche da queste parti ne abbiamo parlato con i Brucherò nei pascoli, che per il suo ultimo ep Call me resurging ha "collaborato" con l'androide Sophia della azienda Hanson Robotics. Quella di Grose è solo un'inevitabile sviluppo della questione, l'utilizzo di un nuovo strumento applicato alla musica, in maniera non troppo diversa a quello che poteva essere l'avvento del sintetizzatore.

video frame placeholder

Al contempo, ci sono dei fattori etici da tenere in considerazione. Sull'AI, oltre alla questione riguardante l'impatto ambientale, c'è un grosso dibattito aperto per quanto riguarda il diritto d'autore e l'espropriazione di materiale protetto utilizzato per sviluppare software di machine learning, per cui c'è chi vede proprio nell'uso di questa tecnologia uno sporcarsi le mani a priori. E certo è vero che, per chi fa musica e si impegna nel far crescere il proprio progetto personale, dev'essere frustrante trovarsi davanti una persona che fino al giorno prima era nota per ripetere un campionario di frasi fatte in napoletano davanti alla telecamera, ora invece pretende di fare l'artista.

Il punto è che, tutto questo, per quanto possa suscitare del fastidio, è assolutamente legittimo. Quello che Grose dichiara è di farsi aiutare dall'AI nell'aspetto della produzione del brano, non quindi in fase di composizione. Si tratta, se ci fidiamo di quanto dichiarato da lei, di un passaggio successivo che potrà anche togliere "umanità" alla musica, potrà pure rendere eccezionale una voce mediocre, ma non c'è alcun tipo di scandalo dietro. È uno strumento nuovo che stiamo scoprendo in questi anni, che già qualcuno ha usato per approfittarsene, ma che non per forza implica della malafede se si decide di integrarlo. Anzi, da come lo presenta lei sembra che la dinamica sia simile a quanto accaduto per Now and Then dei Beatles, brano recuperato da vecchie registrazioni del quartetto e mai completato, che è stato possibile salvare proprio grazie all'AI. Poi, per carità, non è che stiamo mettendo sullo stesso piano Giuliana Florio e il gruppo più importante della storia, sono due casi diversissimi (recupero di nastri altrimenti inutilizzabili per i Beatles, sfruttamento di questa tecnologia fin dal primo brano per quanto riguarda lei).

@grosetok

cover “parentesi”: PROMOSSA O BOCCIATA? sondaggio tiiiiiime &lt333 dimmi la tua ! (a me piace tantissimo, è un ritratto che mi hanno regalato tipo 10mila anni fa e ci sono molto affezionata T_T purtroppo infatti negli anni ho perso di vista l’artista, non ricordo il nome e non riesco a trovarla….. NEL CASO DOVESSI MAI LEGGERE QUESTA CAPTION TI PREGO SCRIVIMI, vorrei citarti nei crediti ???? anche se non dovessi trovarti mai più comunque sappi che ti sono grata per sempre !! &lt3 ***AGGIORNAMENTO*** NON CI CREDO L’HO TROVATOOOOOO *_* ho trovato l’artista che ha realizzato la cover, o meglio, uno di voi ha riconosciuto il suo stile e mi ha scritto il nome in un commento su tiktok T___T non sapete quanto sono felice !! si tratta di @keephla_kee &lt33333333 grazie per questa illustrazione meravigliosa!!!! di vero vero cuore

♬ suono originale - GROSE

Il fatto che viviamo all'interno di un contesto delirante, per cui per ottenere visibilità spesso ci si debba piegare a fare le cose più idiote mentre è accesa la videocamera del nostro smartphone, è un problema che non è del tutto imputabile a Giuliana Florio. Come vogliamo definire il suo comportamento? Opportunismo? Scaltrezza? Sicuramente è una mossa discutibile e una scelta quanto meno poco ortodossa, ma come lei sono tanti gli artisti che si ingegnano per puntare forte sul contenuto virale sui social. E finché il coltello lo tiene in mano Meta, così continuerà a essere.

Demonizzare l'uso dell'AI - che, ripetiamo, ha una marea di aspetti controversi ancora da sciogliere - significa prendere le distanze da uno strumento che sta già avendo un impatto epocale sulla nostra vita e che avrà sempre più peso. Di Grose ne verranno fuori una marea, così come tanti musicisti hanno imparato a produrre i propri brani in casa senza bisogno di andare in uno studio di registrazione. Ci sono un sacco di aspetti di questa tecnologia che vale la pena di indagare, esplorare e valutare caso per caso, ma trincerarsi in una posizione che rifiuta l'AI aprioristicamente porta a non vedere tutte le opportunità che invece si possono cogliere da una tecnologia come questa. E che non spazzano via il talento e la bravura di chi ha sputato sangue sul proprio strumento musicale per anni. Tanto, poi, la scelta su cosa ascoltare sta sempre a noi.

---
L'articolo AI AI AI AI AI cantava: il caso di Giuliana Florio di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2025-07-30 10:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autoreavvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussioneInvia