Alberto Bazzoli e Gianni D’Amato sono due pirati (e due signori)

I due brani di "Superpop", esordio del duo di musicisti italiani, è una follia colorata che mette assieme Julio Iglesias e il barocco, gli anni '70 e i fumetti sui marinai

Il duo Alberto Bazzoli e Gianni D’Amato
Il duo Alberto Bazzoli e Gianni D’Amato

Superpop è il nuovo disco di Alberto Bazzoli e Gianni D’Amato, un EP che mescola atmosfere anni Settanta barocche e à la Serge Gainsbourg. Una specie di Sono un pirata, sono un signore – la superhit di Julio Inglesias – aggiornata ai nostri tempi. Con un immaginario esteticamente forte che può essere associato anche al nuovo libro di CalassoLa tavoletta dei Destini, dedicato proprio alla figura del marinaio, del pirata e del poeta.

Proviamo, dunque, a parlare di Superpop con alla mano questi due riferimenti: da una parte il volume di Calasso, dall'altra l’eleganza da chansonnier fuori tempo massimo di Julio Inglesias. Prima, però, occorre fare un’avvertenza: il disco di Bazzoli e D’Amato è un disco iper raffinato e suonato davvero bene, un pop che potremmo definire aristocratico nel senso di "migliore" rispetto a tanti – troppi – che si ascoltano oggi. Un disco che, grazie alla patina vintage, si fa piacere anche da chi ha già i capelli bianchi.

Alberto Bazzoli e Gianni D’Amato versione black&white
Alberto Bazzoli e Gianni D’Amato versione black&white

Love me

L'affermazione che si legge nel libro di Calasso – che in fondo parla anche e soprattutto di dei e del rapporto con il divino –: "Allora gli dei capirono che dovevano costruirsi dei sostituti: gli uomini. Ma come?", può essere legata a un verso di Love me, canzone che apre il disco di Alberto Bazzoli & Gianni D’Amato, dopo l'Intro Inno alla gioia. Una vera e propria cavalcata di pop barocco, che ha il sapore degli anni Settanta più sexy e ammiccanti. Una specie di evocazione di un Serge Gainsbourg libertino&libertario, che ci accompagna nel disvelamento di una grande verità: gli dei hanno costruito gli uomini in un modo molto semplice, ovvero instillando in loro il desiderio dell’amore. Anche dell’odio, forse, ma questa, come potrete immaginare è tutta un’altra storia.

Monaco

"Per uccidere un essere divino non è sufficiente un duello. Occorre avvicinarsi a lui con i sogni", si legge in La tavoletta dei Destini. Una bella frase da accostare a Monaco, un pezzo raffinatissimo, forse il più raffinato in assoluto di Superpop. Che eleva il funky a un vero e proprio atto, anche fisico, d’amore. Monaco è una specie di sogno erotico fatto musica, in cui si è spettatori di un connubio di corpo&anima con sottofondo, ancora una volta, ultra anni Settanta. Una lirica onirica, un po’ in francese, un po’ in inglese, al ritmo del funky più sexy della nostra vita: se questa non è la lingua dell’amore, poco ci manca.

Alberto Bazzoli e Gianni D’Amato
Alberto Bazzoli e Gianni D’Amato

A.B.

"Che cos’era scritto nella Tavoletta dei Destini? L’ordine" è la frase di Calasso che sposa perfettamente la chiusura di Superpop. Inaspettato e benedetto, come un giorno di pioggia dopo un mese di siccità, A.B. è un brano strumentale che si avvicina molto alla chamber-music. Lascia l’ascoltatore con un senso di tenerezza e di malinconia a conferma della bontà – proprio a livello di pura esecuzione – di questo bel disco.

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L'articolo Alberto Bazzoli e Gianni D’Amato sono due pirati (e due signori) di Mattia Nesto è apparso su Rockit.it il 2020-10-16 17:30:00

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