AlCe, musica di lotta e di amore

L'intervista ad Alessio Ceciarini per scoprire chi c'è dietro il suo progetto, e dietro la maschera da grande animale selvatico. Fra disumanizzazione della guerra, analisi sociologiche sul "Centro Italia" (come il suo ultimo singolo) e lo Yoga, tutto sull'autore versiliese

AlCe - Foto di Lea Giannattasio
AlCe - Foto di Lea Giannattasio
02/08/2022 - 15:32 Scritto da Redazione AlCe 2

Alessio Ceciarini in arte AlCe, è un artista versiliese. Suona la chitarra dall'età di quindici anni e divide la sua vita tra la musica, l’ecologia, l’associazionismo e la crescita spirituale: "Tutto questo è nelle mie canzoni", dice all'inizio di quest'intervista. Lo incontriamo per conoscere meglio il suo progetto, e chi c'è dietro la maschera che indossa. In braccio ha una chitarra: "Sono aspetti della società che mi hanno sempre attratto. La musica, la scrittura e le canzoni hanno contribuito a coltivarle, e viceversa. Così ho chiuso un cerchio".

Oltre la musica, per guadagnarsi da vivere commercializza prodotti bioedili: "Credo in un futuro senza sostanze chimiche dannose all’uomo e all’ambiente", afferma. "Faccio anche parte di un’associazione di volontariato che si dedica a diffondere i principi dello Yoga, in linea con un sano stile di vita e una ricerca spirituale in senso laico".

Da adolescente si avvicina alla musica: "Suono da quando avevo 16 anni, avevo una chitarra classica comprata con i pochi risparmi. Mi hanno formato maestri di musica privata e successivamente ho continuato da autodidatta. Da diversi anni mi cimento a suonare anche la tastiera", racconta. Poi, estrae alcuni dischi dalla libreria. Sono alcuni dei nomi che lo hanno e continuano a ispirarlo: Beatles, Genesis, Talking Heads, Pink Floyd, N.Young, Manu Chau, Mozart, Enya, Bregovič. Poi: Battisti, Battiato, Silvestri, Caparezza e tanti altri.

AlCe - Foto di Lea Giannattasio
AlCe - Foto di Lea Giannattasio

"La mia musica è di lotta e di amore", risponde quando gli chiediamo come definirebbe le sue canzoni: "Non è facile dare una definizione a quello che faccio, ma per accontentare i cataloghi possiamo dire cantautoriale, considerando dentro anche il pop, il rock, e tanto altro. Quando viene fuori una canzone spesso è nuda, successivamente gli do una veste e assume così un genere. Se siano più seriose o più scanzonate dipende dall’emozione che le ha generate. A volte succede che a un argomento triste si associ un genere più allegro, probabilmente per il bisogno di compensare la cupezza del tema, o viceversa".

A proposito del nome (e della maschera), Alessio ci spiega: "AlCe si compone unendo le iniziali del mio nome e cognome. Da lì è nata l’idea di utilizzarlo come una sorta di alter ego. Occupandomi di attività spirituali come lo Yoga, cerco di spingere nei testi e nella narrativa quello che si riferisce a questi aspetti: la cura di sé, la ricerca interiore, l’attenzione per l’altro (sia umano che animale), l’ambiente. Il fatto che utilizzi spesso come sottotitolo 'musica per animali spirituali', sottolinea da una parte la grande importanza dell’istinto che spesso in una società tecnologica viene assopito; dall’altra la voglia di rendere giustizia a un mondo fatto di animali che (salvo quelli considerati domestici) vengono utilizzati come mera merce (basta vedere gli allevamenti intensivi)".

"L'alce mi affascina", continua. Si tratta di un animale enorme: "La sua grande stazza incute quasi timore, la stessa di cui avrebbero bisogno gli uomini, sempre pronti a sfidare le leggi della natura che però poi gli si ritorcono contro.

Giornalista in battaglia è uno dei suoi ultimi singoli. Un brano sulla disumanizzazione della guerra: "È la storia della giornalista Ilaria Alpi e il cineoperatore Miran Hrovatin uccisi a Mogadiscio perché rei di aver scoperto dei traffici illegali di armi e di rifiuti speciali tra l’Italia e l’Etiopia. Centro Italia, l'ultimo lavoro, parla invece dell’identità del centro Italia con le sue qualità e i suoi difetti: "Con questa canzone vengono messe in risalto le caratteristiche dei suoi abitanti, a partire dalla Toscana, citando il libro di C. Malaparte, Maledetti Toscani. Si parla anche dei pregi paesaggistici del territorio, spesso non valorizzati o peggio ancora usurpati", dice l'artista.

In programma, guardando al futuro: "Vorrei pubblicare nuovi brani e video con cadenza regolare; trovare persone che mi sostengano in questo progetto; e migliorare la mia presenza sui social e moltiplicare la mia visibilità". Ma, soprattutto: "Essere d’aiuto agli altri, in questa vita così difficile", ci saluta.

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L'articolo AlCe, musica di lotta e di amore di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-08-02 15:32:00

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