Dentro ai tuoi occhi è la rubrica di Rockit che vi propone uno scatto dei maggiori fotografi della musica italiana, raccontato dalla prospettiva dell'autore. Oggi, Alessandro Treves ci porta nel backstage di questo suo ritratto a Fabri Fibra, realizzato durante una sessione nel suo studio e che per Treves ha coinciso con una presa di coscienza sul mestiere del fotografo.
Milano, ottobre 2017
Ho scattato questa foto di Fibra nel giorno in cui realizzai la mia prima e ultima cover per Rolling Stone.
Avevamo finito la giornata di lavoro. Io ho sempre amato poco i set affollati come spesso sono oggi, perché non ti permettono di parlare davvero con chi hai davanti e ancora meno di restare zitti e guardarsi. Così, concluso il lavoro ci andammo a fumare una sigaretta solo io e lui sulla scala antincendio del mio studio a Milano e parlammo davvero per la prima volta, senza ruoli sociali o impalcature.
Ho sempre una macchinetta con me - è più facile che dimentichi le chiavi di casa - e gli scattai questo ritratto. Sporco e improvvisato, ma che per me vale infinitamente di più dell'intero materiale della cover story scattato fino a quel momento della giornata.
Fu da lì che cominciai a riportare un po' di sporco nella mia immagine: da giovane fotografo professionista quale ero, avevo la convinzione di dover fare quello che facevano gli altri e di dover essere sempre pulito e preciso. Grande minchiata, ovviamente. Quello è stato il momento che mi ha portato a dirmi di inseguire quello che ti piace, perché è l'unica via per trovare ciò che stai cercando, senza nemmeno sapere che lo stai facendo.
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L'articolo Alessandro Treves meets Fabri Fibra di Giulia Callino è apparso su Rockit.it il 2020-07-17 09:09:00
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