Altea e Sano: io di un noi

Gli Ep dei due membri del Thrucollected alimentano il magma che è il suono del "gruppo" napoletano. E contribuiscono a fare emergere personalità, storie e caratteri dentro a una dimensione che rimane collettiva

Altea, 23 anni
Altea, 23 anni

La cosa che più ci aveva colpito nella musica del Thrucollected – collettivo napoletano il cui esordio con Discomoneta era stato per noi il secondo album più bello del 2021 – era l'assenza di strutture fisse, o per lo meno la loro totale sottomissione all'unica grande priorità di "buttarla fuori". La musica per loro è uno spazio comune in cui esprimersi, definirsi e, un secondo dopo, essere già persone nuove.

Su questa linea, qualcosa di simile a un modo di vivere, proseguono gli Ep che due membri del collettivo hanno pubblicato negli scorsi giorni. Aveva iniziato Sano, vero nome Riccardo, 21 anni, napoletano, che ha pubblicato sei tracce con il titolo L’industria, il pop, la camera, il sesso. Ha continuato Altea, una delle due voci femminili del "gruppo": ha 23 anni e viene dal Salento, ma due anni fa si è trasferita a Napoli per dedicarsi allo studio e alla produzione di musica. Il suo Ep si chiama Non ti scordar di me e ha cinque tracce.

Sano
Sano

Gli altri Thruco – oltre a fare da label alle due pubblicazioni – hanno partecipato alle produzioni, alle voci e nella realizzazione degli artwork, dell'impianto grafico più in generale. Tutto DIY, come sempre. Sono due Ep – pensati come collegati e per questo usciti a sette giorni di distanza – che aggiungono un piccolo, ma prezioso pezzo ciascuno, che confermano la natura magmatica del lavoro del collettivo e iniziano a delinearne le personalità (già in parte uscite dal disco). 

Sia il lavoro di Sano che quello di Altea mischiano momenti intimi, di musica "da cameretta", a passaggi più cantautoriali, echi elettronici e richiami cantautoriali, e un uso "destrutturante" eppure riconoscibilissimo delle parole. Qua un po' di domande per i ragazzi, in sottofondo mettete la loro musica mi raccomando. 

'Non ti scordar di me' di Altea
'Non ti scordar di me' di Altea

Come hai iniziato a fare musica, e ad appassionarti a lei? 

S: Ho iniziato a fare musica da piccolo, suonando insieme a mio padre, poi crescendo mi sono creato una mia dimensione, che ho portato avanti e sviluppato nel tempo fino ad arrivare qui. Ad avermi influenzato molto, oltre al contesto musicale indipendente napoletano, è stato il cantautorato, da De Gregori a Battisti, passando per Gaetano e Carella: mi piacciono molto le parole e ho sempre amato il loro modo di utilizzare e plasmarle a seconda del fine.

A: Penso di essermi appassionata alla musica quando da piccola ballavo la pizzicarella sotto i palchi dei concerti di mio padre. Poi, suonando il pianoforte e cantando, ho cominciato a scrivere canzoni. Pensando ai miei primi ascolti significativi sicuramente mi ricordo dell’impatto che hanno avuto i Radiohead su di me e sui miei gusti di ascolto. Riguardo ai testi, al modo in cui ho imparato ad esprimere in forma canzone le mie idee, Meg è stata un grande riferimento.

Perché un Ep?

S: Un Ep perché avevo la necessità di dire delle cose, forse non così tante da fare un LP. Il disco è nato nella mia cameretta in due settimane circa, è un disco da solista ma totalmente figlio delle influenze del collettivo, in particolare del modo di produrre di Fabrizio, Peppe (aka Specchiopaura), Giovanni, Rainer e Riccardo. Prima di questo disco non era mai uscito nulla prodotto da me e se non fosse per questo anno passato insieme agli altri, a osservare e prendere spunto dai loro processi creativi, probabilmente non esisterebbe questo Ep. La lavorazione dell'Ep, dopo essere passata per la mia cameretta, è andata dritta in studio dai ragazzi, gli altri Thrucollected, quindi sono stati tutti partecipi e protagonisti.

A: È la prima volta che pubblico un progetto personale, a cui mi sono dedicata al 200%, e quindi è anche un po’ fare un Ep è come mettersi alla prova e vedere che succede. Tutte le tracce sono state prodotte con Rainer e Giovanni nel loro studietto, dove succedono le magie. In alcuni pezzi ci sono anche dentro Peppe, Fabri, Sano, Tripolare e tante altre preziose persone. Essere un collettivo vuol dire avere una testa collettiva, essere 1 e 10 persone allo stesso tempo, guardando negli occhi uno a uno e capendosi all’istante. Questo è uno dei motivi per cui fare le cose insieme è più bello.

Altea
Altea

In che modo i vostri due lavori sono collegati?

S: I nostri due lavori sono figli dello stesso periodo, per quanto stilisticamente siano abbastanza diversi, sono entrambi nati dall'esigenza di dire qualcosa, di prendere una posizione e di provare a definirsi.

Cosa sta diventando il Thrucollected?

S: Thrucollected oggi è un etichetta, come lo è sempre stata, ma al contempo è anche un gruppo di amici che collaborano armoniosamente assieme e intrecciano i propri progetti dando una forma collettiva al tutto.

Qual è il tuo pezzo preferito dell'altro Ep?

S: A me fa impazzire Sai cos è un guaio, spesso rimango sorpreso di come altea attacca sui pezzi, come ci entra e come subito chiarisce le intenzioni con due parole dette con l'intenzione e l'emozione giusta. È una piccola magia di cui, probabilmente, nemmeno lei si rende conto, ed è bello e spontaneo e io sono un grande fan :).

A: Sano mi stupisce sempre, sia nelle canzoni sia nella vita. Riesce a cogliere la complessità di quello che vive e racchiuderla in un’immagine semplice, diretta, a volte così vera che quasi è tagliente. Il mio pezzo preferito del suo Ep è Riccardo Riccardo.

La cover dell'Ep di Sano
La cover dell'Ep di Sano

E del tuo Ep? 

S: Le tracce che rappresentano al meglio il mio Ep sono due: sicuramente Soldi sidechain, sia perché stata la prima che ho fatto con queste caratteristiche e sia perché mi ha permesso di far sentire alle persone parole che per me hanno un grande significato e sono rivolte a individui della mia vita, è questa cosa mi diverte e mi rassicura. E poi  Riccardo, Riccardo, gemella della precedente ma più arrabbiata, totalmente in linea con le mie idee, ed ora come ora, nulla mi importa di più di questo.

A: Sai cos’è un guaio è la traccia a cui sono più affezionata, è anche la più fresca. Rivedo molto l’evoluzione dei miei pensieri nel modo in cui scrivo, e questo pezzo è il frutto di un periodo di grande crescita e anche di amare consapevolezze talvolta. 

Dove sta andando la tua ricerca sonora?

S: La mia ricerca sonora cammina sulle sue gambe e mi porta ogni tanto da qualche parte, io non sto a guardarmi attorno fino a quando non si ferma, per ora sta camminando.

A: Penso che la mia ricerca sonora andrà inevitabilmente avanti per evitare la noia. Più ascolto, più cerco, più conosco, meglio è.

Altea
Altea

Dove è Napoli nel tuo Ep?

S: Napoli sta fino a dentro al microfono in questo Ep, tutto ciò di cui parlo, persone, oggetti e circostanze si trovano a Napoli e già questo, indirettamente, la rende una grande protagonista.

A: Napoli è questo Ep.

C'è "politica" in questo disco? 

S: Abbastanza per diventare assessore della V municipalità di Napoli.

Cos'è la guerra per te?

S: La guerra è tutti i giorni, in tutti i contesti e a volte anche con me stesso, ma non la preferisco, è figlia della violenza e non ha nulla di costruttivo, almeno per come la vedo io, poi inevitabilmente ci devi fare i conti e sta a te renderla utile per tuoi fini.

Che succederà al MI AMI?

S: Al MI AMI si canta perché a milano ci stanno le cose, o no?

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L'articolo Altea e Sano: io di un noi di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2022-03-28 13:38:00

Tag: Napoli

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