Si chiama Provagenerale, è un brano di un minuto e 42 secondi e soprattutto è la nuova canzone degli Altro, una delle band più irregolari, da ogni punto di vista della scena italiana. Fedeli da sempre a etica e approccio punk del DIY più totale, escono per La Tempesta e in autunno ci delizieranno con un nuovo disco, che segueSparso, del 2014 (ma in mezzo ci sono stati ep e altri progetti belli matti).
Gli Altro nascono nel 2006, la formazione è composta da Alessandro Baronciani, voce, chitarra, che è anche uno dei fumettisti e illustratori italiani più bravi che ci siano, Gianni Pagnini al basso e Matteo Caldari alla batteria. Sono di Pesaro e tra fine '90 e primi 2000 hanno contribuito a dare spinta a quella scena locale che è stata una delle più importanti d'Italia, composta da tanti satelliti che incrociavano e scomponevano punk, hardcore, new wave.
Negli anni hanno realizzato cinque dischi in studio più vari ep, condiviso palchi e split con altre formazioni storiche del mondo alternativo (ma per davvero). Ora questa Provagenerale, che chiediamo a Alessandro Baronciani di raccontarci.
Quando, come e dove avete registrato il pezzo?
Provagenerale, gli altri singoli che usciranno e l'intero disco sono stati registrati da Luca Vagnini all'Avangarage Recording Studio. A metà strada tra Pesaro e Urbino, non molto lontano dal posto dove avevamo registrato il nostro primissimo sette pollici. La differenza principale è che L'Avangarage è uno studio della madonna, l'altro invece era un ristorante abbandonato. Siamo riusciti a trovare dei giorni a marzo per incastrarci in studio insieme. Io avevo fatto dei provini da solo, aiutato da Enrico Liverani dei Crema (Camillas). Poi un giorno non poteva più venire cosi mi ha portato un basso e mi ha spiegato come funziona Garageband e alla fine mi sono arrangiato. La cosa più strana è stata andare a cantare in sala prove - da solo. La musica la puoi fare anche con le cuffie, però ti senti veramente a disagio a urlare al microfono dentro casa - da solo. In sala prova ti senti stupido ma non a disagio. Per questo esistono le sale prove, penso. Alle volte si capisce se una cosa funziona soltanto se la fai, e se ti senti stupido a farla sai che stai comunque provando. Il pezzo, non a caso, si chiamaProvagenerale. Non sarebbero male delle Sale Provagenerale nella vita reale, quella dove vai a provare se la cosa funziona e non ti senti stupido... Invece nella vita reale senza prove c'è solo il disagio.
Fate un disco ogni sette anni, più o meno. Perché?
Siamo atipici. By the way, per molti anni un disco intero era diventato impossibile da registrare: abbiamo messo su casa e due di noi lavorano all'estero. Quindi per un periodo lunghissimo siamo usciti solo con dei mini-LP, dei sette pollici con 3 o 4 canzoni. Era quello che riuscivamo a fare nel poco tempo che avevamo. Così c'erano sempre canzoni nuove e se volevamo potevamo andare a fare concerti! Era quella che adesso si chiama musica fluida: poche canzoni, singoli, e poi come negli anni 50 la raccolta! Che è statoSparso, l'ultimo disco ufficiale della band che raccoglie questi 4 dischi: Autunno, Primavera, Estate eInverno, usciti a caso, sparsi, dal duemila in poi! Poi un periodo lungo di pausa, non venivano tante canzoni in testa. Siamo riusciti a fare un sette pollici: Non Aspetta Ritorna, uscito per To lose la Track e registrato sempre da Luca Vagnini, dei concerti e dopo il covid un po' di silenzio. Non so se questo risponde alla tua domanda, però mi sa che ogni tanto per scrivere canzoni bisogna andare in giro a fare Provagenerale nella vita reale.
Cosa succede tra un disco e l'altro?
Ci vediamo poco: una volta d'estate per fare una pizza insieme alle nostre famiglie e una volta a Natale per fare colazione. Ognuno di noi è molto impegnato con il lavoro e con la famiglia. Non rispondiamo ai messaggi neanche troppo spesso su whatsapp e non so perché facciamo così tanta fatica. La chat si chiama: "Altro, penso fosse il nome del gruppo".
E cosa vi dice che è il momento di tornare?
È stata una mia spinta. Avevo trovato queste canzoni, erano venute fuori e volevano uscire. Volevo registrarle. Ho fatto dei provini da solo. Poi, dato che non ci vedevamo e non andavamo a fare le prove, dopo i provini ho scritto i testi, poi li ho corretti, li ho cantati e ricantati di nuovo. E quando diventava tutto più chiaro nella mia testa sono andato da Matteo e Gianni e ho detto che avevo fatto una ventina di canzoni. Da qui in poi è stata tutta salita. C'è stato un momento in cui il disco l'avrei potuto suonare con Enrico Molteni e Maglia, ma lo studio di Maglia era libero soltanto a giugno 2025 ed eravamo a settembre 2024. Però sono sicuro che in un altro universo è successo così. Su dove sia arrivata la spinta - non ne sono sicuro - però penso che sia sempre quella cosa che cerca un modo, come dire, per scaricarsi. Boh, come la presa a terra degli elettricisti. Sono le parole che non dici e quelle luci che ti girano sempre in testa che hanno bisogno di tornare e di scaricarsi a terra.
C'è qualcosa che avete ascoltato negli ultimi sette anni e che vi ha influenzato?
Per quanto riguarda gli ascolti, ci siamo un po' messi ad ascoltare cose diversissime tra di noi. Io durante il covid ho ripreso il Thrash abbandonato con l'arrivo del grunge e dei Nofx. Non avevo mai ascoltato gli Exodus, e ho sempre schifato i Megadeth, che stupido! Matteo invece ascolta sempre cose belle. lui è quello più aggiornato musicalmente. Mi passa sempre delle chicche. È stato lui a farmi conoscere i Deafheaven, Drab Magesty e i The Whispering sons. Tommaso dei Liquami, invece, mi ha fatto scoprire Draugveil e sono impazzito. Gianni invece ascolta tutta musica folk lenta e dolce con chitarra e voce femminile tipo: Julia Stone e Emily Jane White ed era quello che ascoltava più punk di tutti gli Altro. Per dirti quanto HC ascoltava dallo stereo a palla da ragazzo, la mamma di Gianni faceva le faccende canticchiando gli Eversor.
Tre gruppi che vi piacciono di adesso e tre che vi fanno cagare?
Ci sono un sacco di gruppi che mi piacciono: Dog Race, Post Nebbia, un gruppo giovanissimo di Pesaro che si chiamano The Pitchkink. Poi mi piacciono Spore, Delicatoni, Merli Armisa (che fine avete fatto?), Winselmutter e i Nov3l... Per quanto riguarda le band che mi fanno cagare, uhm... non ascolto le cose che mi fanno cagare, perché devo ascoltare cose che non mi piacciono? Però se devo dire una cosa che mi fa cagare sono le canzoni che cercano di compiacermi. Cioè, sono ad una festa, mi sto divertendo e il dj mette su Timebomb dei Rancid e io so perché ha messo quel pezzo: perché sa che è un pezzo che conosco e che mi piace e che fa ballare la gente perché fa sentire tutti giovani e si ballava alle feste ai tempi che furono. Non lo so, ma preferisco una canzone che non conosco che mi faccia ballare piuttosto che un pezzo che conosco e mi fa ballare perché mi fa sentire nella mia comfort zone. Quante volte sono andato ad una festa a rompere il cazzo al dj chiedendo che cosa stavo ballando... vabbè, neanche più questo, maledetti telefoni moderni.
Cosa succede dopo questo singolo?
Una cosa alla volta. Siamo atipici e come direbbe Gianni: di tipicamente non ho niente in testa.
E quail testo, come ai vecchi tempi:
Giorno!
cosa stai cercando?
come stai? ti sbagli!
come stai domani?
come stai? sto bene,
come stai, domani?
come stai correndo?
non mi trovo in centro
come stai da dentro?
E solamente adesso
perdo i sensi spento
non riprendo fiato
adp correndo
senza fiato spento
hai paura hai detto?
hai paura, è dentro
hai paura, hai perso.
Dormi
dormi e sei contento
provagenerale spento
provagenerale persa
luce che si perde in testa
E solamente adesso
perdo i sensi e penso
sto cadendo adesso
adp cadendo
senza fiato perso
hai paura hai detto?
hai paura, è dentro
hai paura, hai perso.
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L'articolo Gli Altro non sono qua per compiacervi di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2025-09-18 09:43:00
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