"Batti il tuo tempo" degli Onda Rossa Posse: storia del primo disco rap in italiano

Trentacinque anni dopo quel lavoro seminale per l'hip hop italiano, Militant A degli Assalti Frontali ne ripercorre l'epopea in un minidoc dal titolo "Cattivi maestri". Per chi ama il rap senza le parrucche e gli interessi di oggi

35 anni di storia in poco meno di 15 minuti. Un mini doc che racconta il primo disco rap in italiano, era il 1990 quando gli Onda Rosse Posse pubblicavano Batti il Tuo Tempo. Cinque tracce che hanno spinto, poi, altre e altri a lasciare l'inglese e fare il rap in altra lingua. Tutto auto prodotto e reso possibile dalle esperienze pregresse che il mondo dei centri sociali, assieme alla scena punk, aveva costruito attorno al concetto di DIY (Do It Yourself -  fai da te).

Militant A, tra i fondatori di Onda Rossa Posse, ripercorre i luoghi di quegli anni. Luoghi e date si mescolano e così torna alla mendte l'omicidio di Huey P. Newton, Radio Onda Rossa ed il Forte Prenestino, ma anche il movimento della Pantera, e le grandi manifestazioni e sogni di quegli anni.

Il mini doc è stato publicato sulla pagina youtube diAssalti Frontali mercoledì 18 giugno. Una scelta, quella della gratuità del video, che ricalca le scelte di Militant A e CastroX. Scelte riportate anche nella copertina del vinile di Batti il Tuo Tempo. Chi conosce avrà già capito, chi non conosce lo scoprirà perdendosi tra le rime, gli spazi ed i viaggi in motorino di Militant A.

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Il doc è idea dello stesso Militant A e di Alberto Fazolo, la regia è stata curata da Stefano Cormino mentre il montaggio da Daniela Mancinelli. Non c'è nostalgia e neppure un facile rifugiarsi nel passato, o nell'essere stati i primi a cantare in italiano. No, il doc, come la carriera di Militant A, sono un constante viaggio di tensione tra l'oggi e lo ieri, tra cercare e raccontare nuove storie e ricordare da dove si viene. Assalti Frontali, così come AK47, hanno viaggiato a vista negli spazi sociali, nelle lotte, raccontandole, scontrandosi con la contraddizione che spesso si vive nei centri sociali tra militanza e riconoscimento del lavoro. Hanno raccontato la loro vita, quando rappavano sulle freqeunze di Radio Onda Rossa così come sui palchi di grandi festival, prima di Cypress Hill e altri mostri sacri del rap.

Tornare a cavallo tra 1989 e 1990 non è piangere quegli anni ma ritrovare le basi di una storia, quelle del rap, che oggi è mainstream, è cambiata, a volte si è allontanata da quel che era a volte no. “L’interpretazione politica e radicale dell’Onda Rossa Posse servì ad accettare la sfida di portare il Rap in Italia. A dare un senso "nel nostro paese" a quel linguaggio, di prossimità, di empatia, carica, riscatto, vicinanza. A dargli una base sociale e farlo uscire dalla banalizzazione in cui si trascinava. Che poi il sogno di quest'arte è rivoluzionario: opporsi alla violenza della società con la poesia e il ritmo” scrivono su YouTube gli Assalti.

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Insomma la carriera di Militant A racconta questo, Batti il Tuo Tempo anche. Quella canzone scritta e cantata al Forte Prenestino la prima volta 36 anni parlava dello sgombero del Leoncavallo, il 16 agosto 1989, da via Leoncavallo e oggi rischia di tornare ad essere la colonna sonora di un nuovo sfratto del Leoncavallo, da via Watteu, perchè la politica menighina non è riuscita a riconoscere uno spazio di cultura, musica, aggregazione che da 50 anni colma alcune lacune della città. Il 15 luglio lo capiremo, intanto Cattivi Maestri, così si chima il documentario, sarà già stato consumato dagli amanti del genere, dai nostalgici così come da chi non era nemmeno nato/a nel 1990.

Se ti piace il rap, ma anche solo se ami la musica, fatti un regalo e prenditi 863 secondi e guarda Cattivi Maestri, non fa male, anzi tutt'altro.

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L'articolo "Batti il tuo tempo" degli Onda Rossa Posse: storia del primo disco rap in italiano di Andrea Cegna è apparso su Rockit.it il 2025-06-17 15:22:00

Tag: romarap

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