La Crisi dei Bluvertigo non è mai veramente passata

La Crisi dei Bluvertigo rimane una delle canzoni italiane più attuali di sempre.

La musica è generazionale, si evolve e cambia con il mutare della società, ma a volte ci sono delle eccezioni che ci fanno sentire gli uni più legati agli altri, nonostante l'età. E’ impossibile non imbattersi in fenomeni musicali di una generazione che non ti appartiene, sopratutto se la musica è la tua passione. 

Marco Castoldi in arte Morgan, lo conosciamo anche noi che ancora dobbiamo fare trent’anni: complici le ospitate in televisione, i gossip dei giornaletti e x Factor sicuramente, ma anche brani come Altrove che hanno segnato la sua carriera da solista, la sua smisurata cultura musicale, i riferimenti sempre precisi, la sua fissa per David Bowie.

Se si conosce Morgan come artista a sé stante non si può non dare un ascolto a quello che è stato il pre, la storia antecedente al personaggio televisivo di oggi: c’erano i Bluvertigo, che certamente non fanno parte della nostra generazione ma per quella venuta prima di noi erano una cosa grande, una band alternativa che aveva aperto le porte ad un ascolto diverso della musica, più consapevole.

zerobluvertigo
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Ascoltandoli vent’anni dopo, l'impressione è particolare poiché si intuisce che i tempi sono diversi, certamente cambiati, ma il sentimento di appartenenza resta invariato. 

“Quando arriva una crisi riaffiorano alcuni ricordi che credevo persi”

Nel 1999, precisamente il 22 ottobre usciva per l’etichetta Mescal il terzo disco in studio dei Bluvertigo, il titolo era Zero - Ovvero la famosa nevicata dell’85, ispirato ai fenomeni climatici nevosi che si erano abbattuti nel gennaio del 1985 su tutta l’Italia ed è un titolo scelto non a caso. In quel periodo si mettevano le basi per quella che sarebbe stata la società che viviamo oggi, arrivava il nuovo millennio, si sentiva parlare per le prime volte di Euro, era passato un decennio preciso dalla caduta del muro di Berlino e la politica era diventata un tema fondamentale all'interno della musica italiana, di qualsiasi genere essa fosse. 

Dentro quel disco c’è una delle tracce più iconiche dei Bluvertigo, La Crisi, tra le più famose sicuramente ma a vent’anni di distanza senza alcun dubbio una delle più attuali: la prima volta che l’ho ascoltata ho pensato che non era cambiato nulla, tornava tutto e io personalmente mi sono sentita capita.  

“Sto vivendo una crisi e una crisi è nell’aria ogni volta che mi sento solo, so che rimarrò distratto per un po’ quindi rimarrò altrettanto distante”

La soluzione dell’enigmaticità di questo brano sta nella dichiarazione d’intenti del titolo stesso. Noi nati negli anni ’90 la parola crisi la conosciamo fin troppo bene, è sempre stato uno statement che ha percorso ogni fase della nostra vita: dentro la millantata crisi economica ci siamo cresciuti, poi abbiamo avuto quella sociale dove il costume prendeva forme diverse, il nuovo che è iniziato ad arrivare accelerando in maniera prepotente, l’ansia di chi è nato (forse) sotto troppe aspettative.

"Cosa penso di me cosa voglio da te, dove sono, cosa sono e perché?”

Spesso, quando abbiamo sentito ripetere questa parola alla televisione o nelle conversazioni degli adulti  non riuscivamo a capire nello specifico di cosa stessero parlando, sembrava illusoriamente che andasse tutto piuttosto bene, eppure la crisi non se ne andava mai; più diventavamo grandi anche noi più questa sensazione te la sentivi sotto la pelle e forse iniziavi a capirli per davvero quelli che ne parlavano prima di te; magari la crisi era la tua, quella personale, oppure veniva dalla politica, come era stato negli anni '90, dall'istruzione, dalle ingiustizie. 

“Molto spesso una crisi è tutt’altro che folle è un eccesso di lucidità”

Questo brano dei Bluvertigo è aggregativo per identificazione, lascia uno spazio libero a quella fetta grande di incompresi; il videoclip che girava a ruota su MTV aveva quell’ambientazione alienante dove sembrava volesse far passare tutti un po’ per dei pazzi, ma in fondo erano semplicemente più realisti. La Crisi a distanza di vent’anni ci fa sentire nel posto giusto nonostante quel senso di inadeguatezza che ci si porta dietro, non importa quale sia la tua crisi o la tua battaglia; in fondo capisci che quello stato perenne di incomprensione in realtà non è mai passato, ci rincorre di generazione in generazione.

Ho chiesto ad un amico, che nel ’99 quando uscì questi canzone aveva poco più di vent’anni, che cosa avesse comportato quel brano per la sua generazione, e la risposta è stata illuminante:

“Nessuno voleva parlare chiaro su cosa sentissimo in quel periodo, quel disagio generazionale che si stava diffondendo come una piaga e che presto avrebbe preso anche gli insospettabili. Le band alternative, che poi erano pompate da MTV, riuscivano a tradurre quella sensazione sfuggente in immagini e parole. La crisi dei Bluvertigo era il massimo esempio in merito: potevamo finalmente ammettere di essere in crisi, senza avere paura.”

E chi non si è mai sentito così, almeno per una volta? 

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L'articolo La Crisi dei Bluvertigo non è mai veramente passata di Chiara Lauretani è apparso su Rockit.it il 2019-09-17 16:15:00

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