Bnkr44, il futuro della musica è restare puri

Il collettivo toscano composto da una manciata di ventenni ha pubblicato la raccolta "44.DELUXE", una delle uscite più fresche dell'anno, con i migliori brani registrati nel loro studio bunker in provincia di Firenze. E dove compare anche il fratello adottivo Kaneki, degli Psicologi

I ragazzi del collettivo bnkr44
I ragazzi del collettivo bnkr44

È uscito da poco 44.DELUXE, il debutto per il pubblico generalista di Spotify del bnkr44, che avevamo conosciuto e spinto durante il primo tempo della pandemia, quando ci hanno aiutato a creare remix da casa. La nicchia già conosceva la vasta produzione che il collettivo formato da Erin, Caph, Fares, Piccolo, JxN, Faster e gheray0 aveva sparso su SoundCloud, ma stavolta si fa sul serio. Non è un caso se quelli di Bomba Dischi hanno subito preso sotto la loro ala questo insieme di artisti toscani di provincia – nati fra il 2000 e il 2001 – che sta ridefinendo i confini del collettivo negli anni '20.

Il loro punto di ritrovo è un'ex azienda di pelletteria di Villanova, frazione di Firenze, trasformata in studio di registrazione, nonché in comune in cui produrre e divertirsi. Probabilmente il video qui sotto chiarisce il senso di quello che fanno e che sono più di tanto bla bla

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44.DELUXE è una perla che mischia una valanga di riferimenti: post trap, post itpop, post wave, post tutto. Ci sono la fotta dei vent'anni e i sentimenti a nudo, in un frullatore che ha come minimo comune denominatore l'emotività e l'istinto, il teen spirit di cui abbiamo già ampiamente parlato quando abbiamo visto per la prima volta gli Psicologi. Prorio Kaneki è ospite della nuova edizione della raccolta, uscita a pochi giorni dalla prima versione, in un pezzo intitolato Temporale. Già solo questa scelta vi fa capire quanto la musica sia liquida e sia passata ormai un'era dall'album nella sua accezione immutabile, classica. 

Parlo proprio di questo con i ragazzi del bunker in una telefonata surreale in viva voce, in cui non ho capito un cazzo e insieme tutto, perché trasudava energia e risolutezza. Non chiedetemi di dirvi chi stava parlando, non ne ho idea e penso pure sia giusto così, nell'ottica del collettivo.

"Il lancio del disco su Spotify è stato un casino, perché quel giorno era riproducibile solo una canzone, Sabbia. È stato bruttissimo, eravamo tutti lì ad aspettare la mezzanotte gasati e poi niente. È stato ritardato dalla piattaforma stessa, ma ora finalmente è tutto ok". Sento un gran vociare in background: "Ci devi scusare, ma è arrivato il divano nuovo e i ragazzi lo stanno provando". Rido pensando "beata gioventù" e mi vedo già a dirigere cantieri in remoto, e invece no: l'energia che traspare da questi ragazzi, in tempi come questo, è oro.

"Che poi non è proprio un album", mi dicono, "è una raccolta di canzoni che erano già uscite su Soundcloud e fatte con modalità precise, cioè in tempi rapidissimi e caricate subito, seguendo l'ispirazione del momento. Quelle che pensavamo potessero funzionare di più le abbiamo raccolte in 44.DELUXE, che è una sorta di best of. Ma non è neanche che la prossima uscita sarà il nostro primo vero album: non lavoriamo sempre da collettivo, quindi prossimamente ci dedicheremo ai dischi singoli di ognuno di noi. Non siamo un gruppo in realtà, questi sono pezzi che abbiamo fatto per sfogo tutti insieme. In un paio di pezzi c'è anche Alessio (Kaneki) degli Psicologi, che è venuto a stare un bel po' da noi e lo vogliamo adottare!".

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"Uscire su SoundCloud e su Spotify dà due risultati differenti: una piattaforma con più respio come la seconda, con un algoritmo più potente e una fruizione diversa, ti fa conoscere a più gente", mi spiegano. "Con Spotify abbiamo avuto commenti positivi come con SoundCloud, solamente più numerosi perché ha un pubblico più ampio. Solo amore. Stiamo collaborando con Bomba Dischi per avere un riscontro più internazionale", dice qualcuno, e qualche altro lo prende per il culo e si mette a ridere. "Sì, diciamo per portare la nostra roba fuori dalla Toscana". Ancora risate. "Siamo una realtà completa dal punto di vista artistico, possiamo coprire tutti i campi per creare un contenuto, dalla produzione alla grafica, al video, al lato manageriale".

Domando allora cosa sia un collettivo nel 2020, perché conosco bene quelli di qualche anno prima e non so se la questione è intesa allo stesso modo: "Siamo una famiglia. Ci troviamo qui per registrare, fare arte ma anche per vivere le nostre cose normali. Siamo più di un collettivo normale, siamo un gruppo di vita. Siamo amici e colleghi, ci confrontiamo su tutto e ci troviamo nel bunker".

Eccoci, il bunker: ma di preciso cos'è? "È una parte della vecchia azienda di famiglia di uno di noi, in cui tagliavano pelli, che ha chiuso all'inizio degli anni 2000 e pian piano l'abbiamo rilevata con gli amici, poi col tempo è arrivata la musica. Produciamo in due studi qui a Villanova, uno a casa di geray0 e l'altro a casa di Erin. Anche ora col covid ci stiamo attenti ma ci troviamo lo stesso, tanto siamo sempre stati insieme, abbiamo condiviso tutti i momenti e se ce l'abbiamo, ce l'abbiamo tutti, altrimenti nessuno. Alla fine siamo congiunti". 

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Parliamo un po' di provincia, che da queste parti sembra promettere bene ed essere più un plus valore che un limite. Dico ai ragazzi che sono provinciale anch'io, ci mettiamo a fare a gara a chi abita in un posto con meno persone e vincono loro, che non arrivano neanche a 500 anime, poi mi dicono: "La provincia deve raggiungere e conquistare. Stiamo in un posto piccolo, non c'è niente da fare e il tempo lo impieghiamo in questo, non abbiamo grandi distrazioni e abbiamo tutto il tempo per lavorare ai nostri progetti. Il luogo in cui viviamo ci ispira nei testi, perché non ci mettiamo a parlare dell'ambiente che ci circonda, piuttosto di cosa sentiamo, facciamo musica riflessiva, personale. Non c'è una spiegazione logica perché queste menti si siano buttate sulla musica, è sembrata semplicemente l'unica cosa da fare".

L'urgenza, quella viscerale, sta di casa qui. Mi piacciono questi ragazzi e mi sembra che la sappiano lunga. Chiedo di spiegarmi cosa sia la nuova onda che rivoluzionerà la musica nell'Italia post covid, qualosa mi dice che ci saranno anche loro: "Domandone questo. Secondo me sarà un punk pop elettronico", dice uno, e giù risate. Questa telefonata è bellissima. "Una roba post apocalittica tutta nuova. Seriamente, speriamo un prodotto un po' diverso dalla media. Un prodotto più puro, una rinascita. Siamo arrivati a un punto in cui la musica in Italia è un po' troppo costruita. Ovvio, ci sono nomi che ci piacciono, da Frah Quintale a Blanco con tutto quello che c'è in mezzo".

"Per noi, l'importante è essere chi siamo, anche musicalmente. Vogliamo il controllo su tutto quello che facciamo, non vogliamo che un qualche discografico metta mano alla nostra roba e la faccia diventare un prodotto. Non vogliamo scendere a compromessi in nessun caso e per fortuna ancora non è successo. Il sogno di oggi sarebbe fare una data in tutto il 2021 in cui siamo tutti insieme e facciamo qualcosa di simile al disco che è uscito. Almeno una in tutto l'anno, a parte i progetti singoli che partiranno a breve, per mettere la ciliegina sulla torta, come è già successo per Cuori Impavidi a Milano".

Mi sto immaginando il paesino di poche centinaia di persone e questi ragazzi che sembrano venir fuori da We Are Who We Are, la serie di Guadagnino, con gli sguardi torvi addosso delle vecchiette e dei bottegai di provincia: "Nah, qui ci vogliono bene, abbiamo raggiunto un bello status e la gente sa che facciamo questo. Ci ascoltano tanto da qua e ci piacerebbe un sacco vedere ragazzi ancora più piccoli che ci provano perché hanno visto noi". Saluto, metto giù: ho visto il futuro, è meglio di come lo immaginavo.

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L'articolo Bnkr44, il futuro della musica è restare puri di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2020-11-04 10:40:00

Tag: album

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