Bookit #26

Arriva la primavera, e una delle nostre attività preferite di tutti i tempi è quella di sdraiarsi al parco leggendo un bel libro. Per questo arriva una nuova puntata della rubrica letteraria di Rockit, una guida ai vostri acquisti in libreria. A cura di Renzo Stefanel.

I libri per la primavera
I libri per la primavera

Arriva la primavera, e una delle nostre attività preferite di tutti i tempi è quella di sdraiarsi al parco leggendo un bel libro. Per questo arriva una nuova puntata della rubrica letteraria di Rockit, una guida ai vostri acquisti in libreria. A cura di Renzo Stefanel.

SANTINO MIRABELLA
...E distillando sogni. L'alchimia dei cantautori e la poetica di Stefano Rosso.

268 pp., 16 €, Aracne, 2014
Stefano Rosso, scomparso nel 2008 a 59, è stato uno dei cantautori che negli anni 70 hanno messo a segno un paio di hit e poi, al mutare delle mode, sono stati inghiottiti dall’oblio del pubblico di massa. Autore di “Letto 26” e “Una storia disonesta”, vanta una discografia che, pur tra mille difficoltà, è andata avanti fino all’ultimo e di qualità compositive che, se non lo mettono alla pari di concittadini come Venditti e De Gregori, gli fanno ottenere senz’altro un buon piazzamento. Questo saggio di Santino Mirabella ne passa in rassegna l’intera produzione, disco per disco, canzone per canzone, omaggiandolo finalmente degnamente. L’opera non è esente da pecche (è puramente descrittiva e non mantiene quello che il sottotitolo promette, cioè l’individuazione del quid della canzone d’autore – davvero opinabile, per usare un eufemismo – e della poetica di Rosso), ma nel complesso è seria e quindi consigliabile agli appassionati. // Renzo Stefanel

ANTONIO "TONY FACE" BACCIOCCHI
La ribellione elegante

126 pp., 13 €, VoloLibero, 2014
"È difficile che una band possa durare trent'anni, soprattutto se non ha mai fatto concessioni al mercato o alle mode imperanti" scrive Enrico Ruggeri in coda alla "biografia modernista a più voci" degli Statuto. "Bisogna saper reagire alle difficoltà e affidare al palco tutta la propria energia e la necessaria credibilità". Ed è esattamente quanto hanno fatto Oskar, Naska e compagni, dal lontano 1983 ad oggi, a pochi mesi dall'uscita del loro ultimo disco. Questo libro si presenta da subito come un utile compendio alla discografia della mod-ska band torinese, raccontando dall'interno (Tony Face è più che un amico degli Statuto, è stato il loro primo produttore e da dagli anni Ottanta il più importante punto di riferimento per i mods italiani) le avventure e le disavventure di questi trent'anni di carriera: si parla di Sanremo e del concerto a Cuba, ovviamente, ma anche dell'esilio da Torino e dell'afonia del cantante Oskar durata quasi due anni, in seguito alla morte del padre, che rischiò di mettere la parola fine al gruppo. Che per fortuna è vivo e vegeto, sfrontato e guascone come da sua miglior tradizione, in questo agile saggio che, più che una sequela di aneddoti come sono le biografie di tante band, cerca più che altro di tirare le fila della carriera trentennale di una formazione che da sempre si dichiara tutt'altro che talentuosa ed ha finito invece per fare la storia della musica italiana, non solo indipendente. I campioni siamo noi. // Silvio Bernardi

RENZO ZENOBI
Canzoni sulle pagine.

125 pp., 22 €, Arcana, 2013
Zenobi, fedele chitarrista di De Gregori, al quale donò il suo fingerpicking raffinato e prezioso in pietre miliari come gli album “Alice non lo sa” e "Rimmel”, è uno degli oggetti misteriosi dei 70 italiani, misterioso, per la verità, già all’epoca, dato che, nonostante la spinta incessante della RCA, durata sette album, e le collaborazioni preziose di Lilli Greco, Ennio Morricone, Lucio Dalla, non riuscì mai a sfondare. Testi troppo ermetici, si diceva allora, e songwriting troppo italiano, forse, sebbene rivisto in punta di fingerpicking. Ora che riemerge da un lungo oblio, Zenobi licenzia il suo nuovo album, allegato al libro, con la raccolta a ritroso di tutti i suoi testi, pressoché introvabili nel web. Partendo dagli ultimi, molto semplici ed espliciti, e andando a ritroso, si scopre un scrittura in grado di reggersi da sola, senza l’ausilio della musica, in bilico tra stilnovismo ed ermetismo fiorentini (due esperienze lontanissime fra loro, a partire dal tempo) e beat generation via Dylan. Un modo inusuale, ma efficace, di riscoprire un autore che si credeva perduto, nonostante l’ultimo disco non entusiasmi. // Renzo Stefanel

IGORT
Sinfonia a Bombay

88 pp., 24 €, Coconino Press, 2013
Pubblicata trent'anni fa sulla rivista Alter Alter, "Sinfonia a Bombay" è una delle primissime graphic novel di Igort, uno dei maestri del fumetto italiano della seconda generazione (tra i suoi lavori più famosi "5 è il numero perfetto" e "Cronache ucraine"), che l'autore decide di restaurare per una pubblicazione a colori con tutti i crismi. La nuova veste dà effettivamente grande spolvero a una storia dove le immagini, che attraversano graficamente le epoche e le latitudini, dall'India alla Russia e all'Europa, per raccontare la storia di Apa, tenuta prigioniera nell'harem del Rais per poi venire liberata dopo molti anni e imprigionare a sua volta il suo salvatore. Lo stile scelto dal giovane Igort per questa storia è molto eterogeneo, accosta tratti eterei ad altri invece molto ben definiti, ispirati anche a manifesti pubblicitari dell'epoca, lasciando alla voce del narratore il compito di districare il lettore tra i colpi di scena - mai troppo esibiti - della storia. Molto particolare anche la colorazione che, come in altre opere successive dell'autore, sceglie una gamma ristretta e ben ponderata di colori, in questo caso simili a quelli delle stampe e fotografie di inizio Novecento. Una utile introduzione firmata dallo stesso Igort rivela alcune curiosità e consente di collocare adeguatamente questa suggestiva e originalissima graphic nel percorso stilistico compiuto da Igort nel corso degli anni. // Silvio Bernardi 

ALDO TAGLIAPIETRA
Le mie verità nascoste

240 pp., 19, 50 €, Arcana, 2013 Signori, giù il cappello. Parla uno dei musicisti rock italiani più importanti degli anni 70, in grado di farsi notare con la sua band, Le Orme, pure all’estero: furono infatti ingaggiati dalla Charisma che pubblicò l’edizione inglese di “Felona e Sorona”, con testi di Peter Hammill dei Van der Graaf Generator, e portò la band veneziana in tour in Inghilterra. Cantante e autore (con Tony Pagliuca) di una delle più belle band nate dal nostro suolo, Tagliapietra si racconta in un autobiografia godibilissima, aiutato dalla figlia Gloria, Omero Pesenti e Gianpaolo Saccomano: a partire dai ricordi di infanzia in una Venezia scomparsa, passando per il periodo in cui i nostri erano delle superstar assolute, per finire ai gironi tristi della causa con Miki Dei Rossi, il batterista terzo membro originario della band, Tagliapietra racconta tutto. Ma non ci sono aneddoti da rockstar, stavolta non per pudore italiota, ma per la scelta delle Orme di vivere la carriera da seri professionisti. Al massimo una sbronza con Demis Roussous. E però, grande spaccato d’epoca. Consigliato. // Renzo Stefanel

GIPI
unastoria

126 pp., 18 €, Coconino Press, 2013
Molto difficile parlare di un libro come questo, a cui persino la definizione di graphic novel sta stretta: la nuova opera di Gipi si dipana intricata fra tre generazioni diverse (quella del protagonista, lo scrittore Silvano Landi, sua figlia, e il bisnonno, di cui ritrova le lettere risalenti alla Prima Guerra Mondiale), fra tre dimensioni temporali (il passato e il presente di Landi, il passato remoto in cui visse il bisnonno) e della percezione (la realtà, il ricordo, l'ossessione). Una storia in cui le persone possono diventare spettri, in cui le rughe sulla faccia segnano la sofferenza dell'uomo, sempre più ostaggio dello scorrere del tempo e del proprio istinto di sopravvivenza. Ancora una volta magistrali le tavole di Gipi, che alternano uno scarno bianco e nero in cui ogni singolo tratto dà un'impronta impietosa, caricaturale, ai personaggi, ai paesaggi in acquerello che qui, ancora più che nelle prove precedenti, sembrano riuscire a liquefare le fonti di luce svelando i fantasmi nascosti nella quotidianità. Un libro di cui è davvero difficile parlare ma in cui è impossibile non commuoversi, sorprendersi, perdersi: l'ennesimo capolavoro dell'artista toscano. // Silvio Bernardi

FRANCESCO DONADIO
David Bowie. Fantastic Voyage

576 pp., 25 €, Arcana, 2013
Raramente gli autori italiani possono sfidare quelli stranieri sul loro terreno, cioè racconto e spiegazione dell’opera di chi il Rock lo ha fatto davvero. Questo è uno di quei rarissimo casi. Con eccezionale competenza, suffragata dall’essersi procurato testimonianze di prima mano da importanti amici e collaboratori di Bowie, oltre che dall’aver spulciato tutto lo spulciabile, Donadio offre una panoramica quasi completa dell’opera del Duca Bianco (integrale per il periodo 1969-1980) in cui non si limita a passare in rassegna i brani, inquadrando genesi e spiegazioni del significato dei testi, spesso criptici, raccontando la vita dell’autore attraverso le sue opere, individuando costanti. Ovvero estrapolando una poetica. Appena uscito, ha già il suo posto tra i testi sacri dedicati all’opera bowiana. Un must. // Renzo Stefanel

LUCA SELVINI
Glory Boys - Qualcosa che vi racconto sul mondo mod

159 pp., 10 €, Edizioni Indipendenti, 2013
Batterista, deejay, organizzatore di serate e soprattutto mod della prima ora (italiana, dunque gli anni Ottanta), il sommese Luca Selvini prova con questo libro a tirare un po' le fila di più di trent'anni passati all'interno di questa grande sottocultura, non solo in ambito italiano: lo fa tracciando in dettaglio, con nomi e cognomi e luoghi, una mappa di una realtà che a un occhio esterno può sembrare circoscritta ma in realtà è sempre in grande fermento. Ma anche redigendo una esaustiva introduzione che presenti il mondo modernista al lettore neofita, accompagnata ad una personale lista di riferimenti fondamentali per accostarsi al mondo mod e più in generale dei Sixties, cominciando coi 45 e 33 giri per arrivare ai film, ai telefilm e ai fumetti. Una lettura piacevole, dallo stile scorrevole e informale, che ha il suo punto di forza nella spontaneità e la sincerità con cui Selvini cerca di restituire al lettore l'affetto e l'impegno per una scena che ama e per cui da sempre si è speso (e continua a spendersi) in prima persona. // Silvio Bernardi

PAOLO LATINI
Il movimento dei meli gemelli

225 pp., 12 €, Lettere animate, 2013
Si può raccontare, attraverso la storia di un luogo e delle persone che lo abitano, la necessità della creatività? È quello che cerca di fare Paolo Latini, con un romanzo davvero insolito, che prende le mosse dalla bonifica della zona costiera tra Portogruaro e San Donà di Piave (ma i nomi sono cambiati), in Veneto, iniziata prima della Grande Guerra e ultimata sotto il fascismo, passa attraverso tre epoche (età giolittiana, fascismo, Resistenza), schiera personaggi in teoria improbabili (un prete campione di arti marziali e interessato al sincretismo cattolico-buddista; un gerarca locale critico verso Mussolini; un trovatello che vola a Parigi, partecipa al respiro delle Avanguardie storiche e torna al brefotrofio per insegnare agli orfani secondo la didattica del Bauhaus), ma che nella storia si rivelano solidissimi, con il risultato di divertire e avvincere dall’inizio alla fine. Storia a più strati, che sotto l’apparenza del romanzo storico parla di estri, genialità, arte, arrivo della globalizzazione. Un esordio davvero interessante, un autore con dei numeri. Renzo Stefanel

ENRICO DEREGIBUS
Chi se ne frega della musica?

pp. 256, € 15,00, Nda Press, 2013
Enrico Deregibus, giornalista musicale per diverse e autorevoli testate fin dai primi anni ’90 (quando, per intenderci, esisteva ancora un mercato discografico degno di tale nome) pubblica in questo volumetto una selezione di recensioni, riflessioni e interviste, edite ed inedite, che ben spiegano opere, personaggi e dinamiche caratterizzanti la scena italiana, più e meno mainstream, degli ultimi 25 anni. Le considerazioni di Deregibus (spassose quelle senza peli sulla lingua!) si muovono tra profondità e leggerezza, ma sempre con professionalità, indicando anche ripensamenti e conferme dovuti al senno di poi, permettendoci di beneficiare del fruttuoso (e non sempre comodo) lavoro del critico, mestiere purtroppo in via di estinzione. Rari i pezzi stanchi, molti quelli ispirati. Preziose le considerazioni sul ruolo del giornalista. Elisa Orlandotti

MIKY MARROCCO
Nicovid

117 pp., 12 €, Neverlab libri/Edizioni del Faro, 2014
Terzo lavoro del leader dei milanesi Controluce, “Nicovid” si presenta come una raccolta di 27 racconti incompiuti, frammenti isolati di una narrazione più estesa su cui non è dato al lettore avere luce. Lo spunto narrativo? Uno psichiatra diventa schiavo di uno dei farmaci che usa prescrivere, quello del titolo del libro: rivive così le nevrosi dei suoi pazienti mischiandole alle proprie fobie, in un mondo allucinato e feroce in bilico tra la Brianza e i mondi paralleli di Philip Dick. Si indovinano collegamenti tra alcuni dei racconti, grazie a indizi sparsi: nomi, luoghi , caratteri, situazioni. Il tema conduttore, comunque, è la presenza del Male, in ogni sua declinazione. Interessante. // Renzo Stefanel

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L'articolo Bookit #26 di Redazione è apparso su Rockit.it il 2014-03-26 00:00:00

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