Broke One, musica acida sopra un pianeta infetto

Le 5 tracce di “No Man is an Island”, ultimo lavoro di Fabio Brocato, sono su Bandcamp fino al 3/7 per raccogliere fondi per BLM. Un EP disperato e coinvolgente come "Chthulucene" di Donna Haraway

Fabio Brocato aka Broke One
Fabio Brocato aka Broke One

Il nuovo EP No Man is an Island di Broke One, al secolo Fabio Brocato, è una novità rispetto ai suoi lavori precedenti. Il giovane talento della scena musicale elettronica debuttava nel 2015 con Reminiscence per White Forest Records, e da quel momento si è sempre mosso sulle piste dell'house, della techno, dell'ambient e jungle, in un'elettronica orientata molto all'ascolto. "Questo EP è un po' diverso dalle mie solite cose: qui siamo su territori più sporchi acid e techno", dice.

Ascoltare i cinque brani presenti in No Man is an Island di Broke One – che si trova sul Bandcamp dell'artista e i cui proventi fino al 3 luglio serviranno a finanziare Black Lives Matter – fa pensare a un libro straordinario: Chthulucene di Donna Haraway (uscito nel settembre 2019 per Nero), l’autrice del seminale Manifesto Cyborg. La Haraway analizza con uno stile unico le storture del nostro mondo, cercando di fornirci le istruzioni per sopravvivere al disagio e alle devastazioni contemporanee.

Il link – come direbbero gli otaku dell’internet – tra Broke One e Donna Haraway è fatto di tra canzoni e parole, ritmi disperati e periodi senza speranza. Fidatevi: sarà un viaggio forse doloroso, ma bellissimo. Ecco 

Daydreaming 

"La storia dell’Uomo Specie come agente dell’Antropocene è una replica quasi ridicola della grande Avventura fallica umanizzante e modernizzante in cui l’uomo, fatto a immagine e somiglianza di un dio scomparso, assume nella sua ascesa sacro-secolare dei superpoteri, solo per finire nell’ennesima, tragica detumescenza".

Un periodo dal ritmo serrato e inesorabile, da collegare ai beat disperati e profondamente oscuri del pezzo d’esordio di No Man is an Island: le prime pagine del libro iniziano piano piano a svellere dalle fondamenta il grande mito dell’ ”uomo fabbro”, ossia dell’antropocene come realtà positiva ed edificante per la specie umana. Tutto è stato un bluff o, peggio, un disastro per il nostro pianeta e noi siamo il virus che ha infettato tutto. Daydreaming, con i suoi ritmi cupi, ci fa sentire colpevoli, dei veri e propri villain.

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Odyssey Into The Mind's Eye 

"È difficile comprendere la scala delle brucianti ambizioni dell’uomo crea-fossili, di questo Antropos i cui progetti incendiari per accelerare le estinzioni meritano addirittura un nome per un’intera era genealogica".

Pezzo preferito dell'Ep: ci piace il modo in cui questa traccia inizia in sordina e poi sale fino a diventare tagliente, quasi pericolosa all’ascolto, perfino sexy. Il disco ci dà la sensazione di muoverci in un pianeta senza troppe speranze, che sono le medesime, risicate speranze evocate in Chthulucene.

La frase citata ci fa venire in mente anche tutta la filosofia dietro alla faticosa meraviglia che è stato Death Stranding lo scorso autunno, il gioco(ne) di Hideo Kojima che i nostri cugini di Dailybest hanno, letteralmente, spolpato.

As Silent As The Moon 

"Le Gorgoni trasformavano in pietra gli uomini che ne fissavano i volti velenosi, vivi e incrostati di serpenti. Mi chiedo cosa sarebbe successo se quegli uomini avessero saputo come rapportarsi gentilmente con le spaventose creature ctonie".

L’associazione canzone-parole in questo caso asseconda una considerazione: non esiste una sola realtà, univoca per tutto, ma ci sono tante declinazioni possibili di essa. Il nostro compito di esseri umani è di scegliere la versione più giusta della realtà per il maggior numero di persone. Nulla di più difficile.

Disintegration 

"I rapporti di parentela si possono formare in ogni momento della vita, aggiungendo o inventando genitori e altri tipi di parenti durante i momenti di transizione più significativi".

Il ragionamento di Donna Haraway è semplice e lineare, ma, purtroppo, non ancora condiviso da tutti. Il pezzo potente e introspettivo dal ritmo ipnotico di Broke One sembra essere il sottofondo perfetto per scegliere liberamente e con Disintegration di sottofondo tutte le nostre scelte avranno più senso. Poi, se proprio dobbiamo essere ipnotizzati da qualcosa o da qualcuno, allora meglio lasciarci ipnotizzare dal ritmo, no?

Master di No Man is an Island di Broke One
Master di No Man is an Island di Broke One

Hashima 

"La forza della Sintesi Estesa consiste proprio in questa convergenza intellettuale, culturale e tecnica che rende possibile sviluppare nuovi organismi modello, pratiche di sperimentazione concrete, collaborazioni di ricerca e strumenti sia discorsivi che di dimostrazione matematica".

In Chthulucene improvvisamente si vede il bagliore del sole. Dopo pagine gravi, un flebile raggio di futuro fa capolino. L'uomo grazie ai suoi dubbi, grazie alla capacità di costruire modelli di pensiero e, soprattutto, grazie alla possibilità di distrugge pensieri per crearne di migliori, potrà, forse, avere un futuro. Un futuro che non sarà certamente semplice e che somiglia a Hashima di Broke One, dark e profondamente inquietante. Un futuro difficile, ma che ogni tanto lancia qualche pagliuzza di speranza, proprio come i beat di quest'ultimo brano di No Man is an island.

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L'articolo Broke One, musica acida sopra un pianeta infetto di Mattia Nesto è apparso su Rockit.it il 2020-07-01 15:11:00

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