In anteprima i testi e le tavole di "Dei Cani", l'album dei Non Voglio Che Clara

A metà ottobre uscirà "Dei Cani", il terzo album di inediti dei Non Voglio Che Clara. Disco che si è fatto aspettare 4 anni dopo l'ultimo omonimo. In anteprima esclusiva vi presentiamo i testi e le tavole di Laetitia Calcagno che ha curato il booklet.



Secoli

Sembra che non ti appassioni nemmeno più alle canzoni e fossi pronta per partire quei primi giorni a aprile, che scrivere due righe non sarà bello tanto quanto averti qua e partire insieme. e sparire insieme. ma sembrano secoli e spero sia felice di sapere che sto bene. sembrano secoli, le luci delle auto giù disegnano una linea su una faccia che non ti assomiglia più. fra poco la città si sveglierà, tra un'ora inizia il turno in fabbrica e sembrano secoli che ti ho scritto lettere d'amore, ma sto bene. sembrano secoli.

Gli amori di gioventù

Non me lo ricordo più se ho chiesto a te o a un'altra di fare un viaggio dopo la laurea, se ho baciato te o un'altra, se era in questa vita o un'altra. ma le ricordo bene (oh se le ricordo bene) le mie mani sulla tua schiena fra il dondolio di un'altalena. e mi chiedevo se vale o se ritornare sia tanto come restare per un altro errore. e non ricordo neanche come e chi, alla festa patronale, pescò il biglietto col tuo nome e ti ha portata via, oltre i passi dell'habanera, oltre le fiamme della balera. ma l'orchestra suona la tua entrata in scena e cantano i guasconi con la voce dei tromboni. e mi chiedevo se vale o se ritornare sia tanto come restare per un altro errore. e mi chiedevo se vale o se è come barare, un vecchio amore per non invecchiare. e mi chiedevo se è uguale se ho baciato te o un'altra. se era questa vita o un'altra.



Il tuo carattere e il mio

tra il tuo carattere e il mio lo vedo anch'io quello che è giusto o sbagliato, tra il tuo carattere e il mio le vedo anch'io le differenze, e quella tristezza che torna a riempire la calma di tutte le sere, ma ti ricordo una volta di più che una volta tu avevi un cuore. fra tutti i ricordi sei tu, angelo mio, quello che torna più spesso. i giorni a casa coi tuoi, la tv del deejay nei sabati senza i ragazzi, e quella tristezza che torna a riempire la calma di tutte le sere, ma ti ricordo una volta di più che una volta tu avevi un cuore.

Le guerre

E non saranno le guerre quest'anno a farci paura, e non saranno gli scontri a tenerci distanti. e non saranno le sigarette ad ammalarci o gesù cristo che corra veloce a salvarci, ma saranno giorni spesi senza sconti, saranno giorni vuoti che non rendi, il tuo pensiero che non lascia scampo e tutto quello che ora vai perdendo. e non saranno le guerre quest'anno a tenerci distanti, né le partenze saranno mai più intelligenti, ma saranno i giorni a vuoto che non rendi, saranno i giorni spesi senza sconti, il tuo pensiero che mi lascia stanco e la voglia di riaverti accanto. e sarà il ritratto della miseria a confondersi con la miseria del ritratto.



La mareggiata del '66

Ognuno parli per sé, di quello che rimane dell'amore. se te ne vuoi andare, se tutto quel che ho fatto per farti restare e per tenerti qui non è abbastanza. tu ami l'onda e devi stare sempre in fronte al mare e farti investire. ma se mi chiederanno se ti verrò a cercare, io, con parole nuove, gli saprò spiegare che ora ognuno corre per sé e che la fatica per riaverti qui non conta niente. io amo la terra e ho da correre fino a stancarmi, per dormire bene.

Gli anni dell'università

Lo so, tu non hai niente che non va, eri già molto meglio di me, molto prima di me, ma porti con te il tormento di tutte le cose che a stento del tutto capisco e che mi rendono stanco. e con i nostri cuori affaticati e dietro la lealtà dei nostri visi, siam finiti con l'esser divisi: Padova, Bologna, gli anni dell'università, Amsterdam, i Redworm's farm, chiedendomi se ti piaceva. e con la novità dei miei sorrisi siam rimasti sempre più divisi, e dentro i nostri letti separati e dietro ai tuoi segreti e al tuo silenzio ho finito per mostrare il fianco. e cosi Monica ora ti chiedo aiutala. Giulio, Fabio, vi prego aiutatela.

La distanza

Tu non sarai sincera più degli sbagli e dell'affanno che tolsero il sonno e una fotografia non mi basterà. che sbaglio è stato farti andar via se ci penso ancora, nelle notti buie, a quella luna che hai sulla schiena. se la memoria è atletica e mi sorprende ancora con il cuore in gola. e se parleranno di una sposa, come di un cuore stanco che riposa, allora mi chiederò se non parlino di te, se non parlino di te, di quello che rimane, della fame. e se parleranno di una sposa, come di un nemico che riposa, allora gli parlerò di quando eri con me.



Il dramma della gelosia

la porta in fondo al corridoio era per te una promessa di libertà, di nuova vita, mentre per me è solo lo sfondo di un'amarezza che si è indurita, in questa vita. e ti presenti a casa come chi non ha più da render conti e non vedi come m'importa più che tu sia sincera, su cosa ci dividerà, su quale dramma si consumerà, su cosa ne dirà la gente. cosa ci dividerà? quale dramma si consumerà? cosa ne dirà la gente? ti presenti a casa come chi non ha più niente da dirsi e non vedi come m'importa più che tu sia sincera.

L'estate

A luglio diedi il cane ad un canile, in cambio di una libertà maggiore e ad agosto, fra botte e sassaiole, per via della rivolta sindacale, restai solo, senza cane e lavoro, restai solo con in bocca un gusto amaro. e quando poi settembre fu alla fine, non potendo dire 'qui sto bene', mi dissi 'qui meglio sparire' e ad ottobre pensai bene e per primo me ne andai a puttane. e tu quassù tornasti più, quassù t'interessava più niente o forse non c'era motivo. di fatto non tornasti più, quassù t'interessava più nessuno. a luglio diedi il cane ad un canile, in cambio di una libertà maggiore, e ad agosto mi forzai di comparire fra le pagine di cronaca locale: con l'autunno che tardava ad arrivare, da qualche parte bisognava cominciare. e tu quassù tornasti più, quassù t'interessava più niente o forse non c'era motivo. di fatto non tornasti più, quassù t'interessava più nessuno.

L'amore al tempo del kerosene

Che tu avresti un giorno rinunciato per non vedermi più era nei piani, era un rischio giusto da prendere. ma com'è difficile buttare tutto e non pensarci più , a questa caduta di stile, il kerosene e la fretta. Oddio, amore mio addio se fossi al posto suo, se bruciassi anch'io, se cambiassi pelle, mi rimpiangerebbe? se tu mi avessi amato veramente non mi perdonerei questa caduta di stile, il Quaalude e la fretta che ho. ma era nei piani era un rischio in fondo da correre. Oddio, amore mio addio, se fossi al posto suo, se scappassi anch'io, forse lei nemmeno si ricorderebbe.



L'inconsolabile

Forse mi perderò durante il viaggio, per strade dove legge è la pioggia, son le nebbie. forse non dormirò per il pensiero ma né gli anni né gli acciacchi mi spaventano, mi capisci? qui si dice che fu per amore ma io lo so, ciò che ho pianto era una stagione della vita che è finita già. e forse invecchierò con le mie ragioni ma mi consola che nessuno, in questo secolo, ami qualcuno. qui si dice che fu per amore, ma io lo so, ciò che ho pianto era una stagione della vita che è finita.

La stagione buona

"Ogni anno sono in 400 mila a passare la frontiera, la polizia ne ferma almeno 130 quasi ogni ora e in 100 muoiono". cara hai letto cosa scrivono? sarà vero quel che dicono? sarà vero che da piccoli si sta meglio che da grandi senza un figlio? sarà vero che l'amore viene al mattino presto, che ti coglie nel sonno e ti svegli e tutti gli uomini di prima sono andati, e forse muoiono? che c'è un tempo buono anche per ambire ad un tempo migliore, è quando la stagione buona ti accarezza e si lascia intuire, ma tu non farmi accontentare mai ma fammi desiderare. dammi il coraggio di sorridere di un sogno, se non si può esaudire.


Laetitia Calcagno è nata a Douai, in Francia, nel 1967 e ha frequentato a Venezia la facoltà di Lettere a indirizzo artistico. Ha vissuto a Salerno e Vietri, dove ha potuto apprendere e coltivare, tra i propri linguaggi, anche l'arte della ceramica. Ha frequentato un corso di illustrazione per l'infanzia. Negli ultimi anni ha esposto in mostre collettive e personali ed ha ottenuto premi e riconoscimenti. Attualmente vive e lavora a Venezia.



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L'articolo In anteprima i testi e le tavole di "Dei Cani", l'album dei Non Voglio Che Clara di Redazione è apparso su Rockit.it il 2010-09-06 00:00:00

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