Cantiere 21 - Perugia



Serata energy per il pubblico perugino un po' disabituato a certi ritmi ma che invece, con meraviglia, ha risposto all'appello. Saranno stati certamente i nomi dei protagonisti ad attirare l'attenzione: Linea 77, Extrema e P.A.Y., che tutti insieme hanno provveduto a rendere la serata particolarmente "calda". I primi a salire sul palco sono stati i P.A.Y. che tra maschere di Vulvino, palloncini colorati (...ma tanti!!), Vulvino stesso impegnato in performance di alto rilievo artistico (resterà nudo alla fine…) e l'aMMore a non finire, hanno "preparato" l'ambiente e il pubblico. Il loro Pay PoPunkRock'N'RollTrio(+1) composto dall'Ariele (MR.Grankio), Mike P. (Mr. Penguin) e da PostatomicTeo (Mr.Tortuca) e il loro (+1), ovviamente il loro leader Vulvino, hanno aperto la serata con un singolare spettacolo dedicato all'amore per il rock and roll e per una filosofia di vita legata alla rilassatezza, all'impegno e alla gioia di vivere. Ispirati dal loro guru Andy Wharlo, le loro lotte al mondo mercificato e le loro canzoni che "girano" come carrelli in un supermercato, ci ricordano che il "mondo è in mano al potere delle merci e che si vive in un gigantesco Centro Commerciale Planetario che è la Terra". Il loro memorabile "Barattolo d'Ammore" che non può che "contenere Amore e che sta alla giovinezza di ognuno di noi riuscire a percepire la sua vera essenza." doveva già essere il preludio di uno spettacolo tutto in crescendo. E questo è stato!!! Interessante la scaletta che ha spazziato tra vecchi e nuovi successi di "Provate Ammore Ynutile" e di "Potevate Anche Ynvitarci". Ma le più interessanti restano Benvenuti, Se fossi: "Se fossi bello, se fossi bello e buono non mi sopporterei…", Barrattolo d'aMMore, Non sparate alle rockstar e l'esilerante cover de Il Triangolo. Da vedere, da sentire, da tenerseli a casa un mese per farci definitivamente un sano lavaggio del cervello e provare aMMore inutile!! Provateli.

Cambio palco e cambio anche di genere, perché è la volta degli Estrema. Il ritmo cambia come la lingua, il gruppo canta in inglese e la voce di Gianluca è veramente imponente. Il rock diventa metallo, nu metal, si identifica così il non più crossover. Lasciato l'ammore e i palloncini rosa la cattiveria e il pogo fuoreggiano nel locale. I suoni cupi, le chitarre effettate e "vive" di Tommy Massara, il leader degli Estrema rendono il tutto più interessante. Bisogna riconoscere che è grazie a lui che appaiono nuovi loop e effetti nu metal perchè la possente e aggressiva voice di Gianluca Pernotti spesso risulta "rumore". Poco comprensibili le parole e la musica cupa la rende ancora più oscura. Il suo "strillare" rende gli animi inquietanti. In un intervista Tommy afferma che gruppi come i Limp Bizkit e Linkin Park, un pò più sul versante crossover: "alla lunga mi stufano" e che "il pop è di tutti. E' una musica fatta per non pensare, molte volte per sfuggire…". Questo ci chiarifica lo stile e il loro nome da ragione alle loro soluzioni musicali aperte a versioni trascinanti e violente. Personalmente, però, nonostante la simpatia di Tommy mi lasciano un pò pensierosa.

Altro cambio, altro gruppo ma la scena non muta. I Linea 77, complice sicuramente una marea di problemi tecnici dati dal sali e scendi di strumenti, di cavi che si attorcigliano e si staccano, di esigenze personali, sparano watt a palla sul pubblico che sembra assorbirli e farli "rimbalzare" con violenza sul pogo e sui vicini. Le atmosfere ribelli si fanno sentire, Emo e Nitto si autodefiniscono sex symbol e chiedono ancora più partecipazione. Incitano il pubblico che se non avesse il palco e transenne sarebbe già zompato su, gli avrebbe strappato il microfono e urlato insieme a loro. I Linea 77 amano definirsi un gruppo popcore:"che dice tutto ma allo stesso tempo non dice nulla, la summa di influenze molto diverse tra loro: ognuno di noi porta nel gruppo qualcosa di personale". E infatti la summa ci porta a riflettere sul loro sound, sulle forti ispirazioni legate all'hardcore più intransigente, a qualche ricordo legato alle sonorità dei Korn e dei Deftones. Le loro chitarre taglienti, si insinuano nel sound più scuro, più tenebroso. Non amano rappare e si sente, ma il loro linguaggio, anche loro seguaci dell'inglese, arriva al pubblico sempre più "assetato" nonostante qualche senso si perda tra le sonorità. Il loro essere "cattivi" e il loro cantato urlato trasmette emozioni miste a forza e pregnanza che, per chi li segue, è potenza e sfogo, ma, per chi come me li ascolta, è pura ansia!

Chissà che tra uno sfogo e un altro i seguaci riescano a buttare fuori frustrazioni personali, routine quotidiane e seghe mentali….. personalmente mi hanno lasciato un po' di curiosità e un po' di sbattimenti!



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L'articolo Cantiere 21 - Perugia di Simona Cortona è apparso su Rockit.it il 2002-03-23 00:00:00

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