CBCR Weekly: Tueri Damasco + Pitoni

Oggi scommettiamo su un cantautore che vive in Valtellina ed esamina i sentimenti al microscopio, mentre a Roma c’è un trio tutto chitarra e sentimento che corre veloce anche senza avere le gambe. Cos’hanno in comune? Spaccano, tanto che ve li raccontiamo qui

Ehi, l'avete vista la novità? Stiamo lanciando una nuova newsletterPezzoni, che al suo interno contiene cinque canzoni diverse che vi consiglieremo ogni settimana. Così, se volete giocare non farvi beccare dall'algoritmo, potete seguire i nostri consigli settimanali e ascoltarvi le 5 playlist associate, vi assicuriamo che c'è abbastanza musica per arrivare con la pancia piena al numero successivo. Tra queste cinque non poteva mancare una dedicata ai nostri CBCR, aggiornata periodicamente con i nuovi artisti che vogliamo farvi scoprire. Questa settimana tocca a Tueri Damasco e Pitoni.

Tueri Damasco

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Certo che in Valtellina girano nomi proprio strani. Dopo Merli Armisa, Faccianuvola e Ricche le mura, ecco che sbuca fuori un altro misterioso musicista della valle: Tueri Damasco. Il suo nome all'anagrafe è Lorenzo Fabbri, è originario della provincia di Viterbo, ma già da bambino si trova a spostarsi sulle montagne lombarde, dove tutt'ora vive e dove scrive le sue canzoni.

Tra poco uscirà il suo primo disco, Primo rischio assoluto, di cui si possono già ascoltare i primi due singoli, Primo rischio assoluto Mi consumi. Sono frammenti di possibilità che si ricongiungono e diventano canzoni, incastrate in una forma alt folk zoppicante, come a restituire il timore di sbagliare ogni passo che ci si trova a fare lungo il cammino. Ed è proprio questa andatura timida la sua forza, specchio di un senso di inadeguatezza di fronte ai bivi della vita che viene via via scacciata nell'ostinatezza di prendere una decisione. Le sensazioni e i pensieri dei momenti determinanti del passato vengono analizzati con cura, non come rimpianto, ma come lezione preziosa da custodire. Così come questa manciata di canzoni che stanno arrivando.

Perché ascoltarlo: Per abbracciare tutta la timidezza e tutto l'ardore di un nuovo inizio.

Pitoni

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"Il cobra non è un pitone, ma un gustoso boccone che diventa canzone", cantava Donatella Rettore nel suo brano preferito dagli erpetologi. E chissà che non cambi idea a sentire le schitarrate di questo power trio romano. Loro sono Paolo Pitorri, Lorenzo Angelucci e Michele Mariola, in arte Pitoni, appunto, e nell'ultimo paio di anni hanno pubblicato un po' di singoli sparsi, in attesa di un disco che speriamo – la chiaroveggenza non è ancora di nostra competenza purtroppo – sia all'orizzonte.

I Pitoni non strisciano, tutt'altro, corrono belli dritti, sembrano uno di quei gruppi cresciuti a pane e Verdena (il "nienteeeeeee" cantato dai primi in Strega ricorda parecchio quello di Luna dei secondi), gridano come se avessero un polmone in più in corpo e pestano sugli strumenti con una fotta invidiabile. Quello che ne esce è un bel delirio di bruciante alt rock venato di emo, che picchia duro ma sa anche quando mollare la presa e farsi prendere da atmosfere più malinconiche (vedi lo spleen di Scomparire). Voi, comunque, non abbiate timore: lasciatevi stritolare.

Perché ascoltarli: Per soffocare la tristezza a suon di martellate.

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L'articolo CBCR Weekly: Tueri Damasco + Pitoni di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2024-03-05 10:08:00

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