8D, un pessimo modo di ascoltare buona musica

Uno spettro si aggira per la Rete: un nuovo modo di ascoltare il brani, che per alcuni è il futuro e invece è solo l'ennesimo meme. Un esperto ci aiuta a fare chiarezza sul suono in 8 dimensioni

In questi giorni di quarantena forzata, non mancassero i problemi che dobbiamo affrontare giornalmente, il virus killer, la clausura, la vestizione in stile Ghostbusters per andare a fare la spesa, internet che inizia a fare i capricci, i palinsesti televisivi da arresto coatto, l'autocertificazione che come ti volti è già cambiata e le dirette su Instagram dalla mattina alla sera, un nuovo spettro si aggira per l'Italia: la musica in 8D.

Molti postano sui social video di brani famosi da ascoltare rigorosamente in cuffia, promettendo effetti speciali fantascientifici, una resa sonora non più stereofonica ma incredibilmente avvolgente, un viaggio di quelli che in confronto l'LSD è una pallina Zigulì. Allora perché quando abbiamo ascoltato per la prima volta questi supposti prodigi della scienza applicati all'ascolto, ci siamo resi conto di essere vittime di una colossale presa di giro? L'abbiamo chiesto aMarco Ferrè, laureato in Ingegneria informatica e studente in Music and Acoustic Engineering al Politecnico di Milano, e lui ci ha spiegato un po' di cose.

"Quello che a livello social è scoppiato con il nome Musica 8D è in realtà un filone tecnico/audio nato negli anni '70, relativo a due tecniche chiamate Ambisonica e Binaurale. L'idea è di sfondare il muro della limitazione dello stereo andando ad emulare il più possibile la tridimensionalità del suono del mondo come lo percepiamo con le nostre orecchie. In termini tecnici serve dividere precisamente le due tecniche". Facciamolo. 

Binaurale:

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Spiega Marco che si tratta della "registrazione dalle orecchie, è un metodo di registrazione tridimensionale del suono che ha il fine di ottimizzare la registrazione per il suo ascolto in cuffia, riproducendo il più fedelmente possibile le percezioni acustiche di un ascoltatore situato nell'ambiente originario di ripresa dell'evento sonoro, mantenendone le caratteristiche direzionali a 360° sferici". Per questo "viene effettuata con un particolare microfono a forma di testa, con una precisa riproduzione del padiglione auricolare all'interno del quale sono posti i microfoni. Lo scopo è quello di riprodurre più fedelmente possibile il modo in cui le nostre orecchie percepiscono la tridimensionalità dell’ambiente sonoro". 

Ambisonica

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In questo caso parliamo della "registrazione di una fonte sonora non solo dalle due componenti dello stereo L+R (sinistra+destra) ma da 4 componenti (right-front, right-back, left-front, left-back) catturando così la tridimensionalità del suono. Nella riproduzione di una traccia ambisonica in cuffia stereo (quindi con solo due canali disponibili L e R) vengono usate delle tecniche di filtraggio del segnale per illudere l'ascoltatore, in modo psicoacustico, della provenienza spaziale dei singoli suoni. In particolare, il modo più semplice per illudere il cervello sulla provenienza di un suono è utilizzare il panning sul panorama stereo e dei riverberi. Il cervello infatti percepisce la posizione di un suono sia dalla diversa intensità che ha questo sul canale destro o sinistro della cuffia (panning) sia dai rimbalzi che questo fa nell’ambiente o nella stanza in cui viene riprodotto (riverbero)".

Quello che succede con la musica 8D è una sorta di applicazione delle tecniche di processo ambisonico durante il mixaggio. "E in particolare re-mixaggio, al multitraccia (o al brano completo). Tramite l’utilizzo di vari plugin sul mercato è possibile emulare i due effetti di cui sopra per dare l’illusione che il suono si sposti circolarmente intorno alla propria testa", dice Marco Ferrè.

"La musica 8D attuale non è altro che un giochino più o meno divertente per sentire qualcosa di diverso", aggiunge. I veri utilizzi di queste tecniche si trovano sia nella musica tradizionale sia e soprattutto nel gaming, dove è fondamentale per una completa immersione e miglior simulazione avere un audio spaziale molto preciso oppure nella realtà aumentata (VR). "Tutti noi ascoltiamo audio 8D ogni volta che facciamo una partita a Call Of Duty o ogni volta che vediamo un film con l’audio che emula il dolby surround. Semplicemente non hanno mai dato a questa tecnica un nome catchy, e quando è stata rinominata Musica 8D ha fatto presa sul pubblico di massa, complice il numero illimitato di ore che impieghiamo in questi giorni di quarantena su internet".

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"Il valore che posso dare a questo nuovo meme (perché di questo si tratta) è pressochè nullo se non puramente divertente", conclude. "A mio parere è un modo brutto di ascoltare musica buona. Non ha senso storpiare l’impronta sonora che uno studio di registrazione (magari una grande produzione) ha dato a un brano, solo per sentirselo girare in torno e dire 'Cazzo è il futuro'."

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L'articolo 8D, un pessimo modo di ascoltare buona musica di Claudia Mazziotta è apparso su Rockit.it il 2020-03-30 09:57:00

COMMENTI (4)

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  • marcolinux4 anni faRispondi

    @luca_recupero certo certo, conosco la diatriba riguardo al fatto che Fantozzi l'ha fatta passare alla storia così... era solo per intenderci ;-)

  • andrea.titone4 anni faRispondi

    @marcolinux Sono d'accordo! :)

  • luca_recupero4 anni faRispondi

    @marcolinux in verità la Corazzata Potemkin è un grande capolavoro...
    L'etichetta di 8D per l'audio una cagata pazzesca :D
    Grazie invece per la spiegazione accurata. Ce n'era bisogno.

  • marcolinux4 anni faRispondi

    Grazie! Era ora che qualcuno dicesse che la musica 8D è come la corazzata Potemkin!