Colapesce e Dimartino ora hanno voglia di tutto

La prima data del tour estivo dei due cantautori siciliani è a Spoleto, per il Festival dei Due Mondi. Un live in cui c'è spazio sia per la magia di "I mortali" che per i loro repertori solisti e che spalanca le porte di due discografie spesso sottovalutate a chi è lì solo per "Musica leggerissima"

Dimartino e Colapesce sul palco di Spoleto - tutte le foto sono di Festival di Spoleto / Studio Hänninen
Dimartino e Colapesce sul palco di Spoleto - tutte le foto sono di Festival di Spoleto / Studio Hänninen

Per quanto possa sembrare paradossale, già dalla mattina prima del concerto, quasi come se avesse percepito la mia curiosità verso il live, è tornata a risuonare in ogni momento della mia vita Musica Leggerissima. Dopo settimane in cui le hit estive hanno preso il sopravvento in Italia, il mio pensiero non tornava più insistentemente su quel “metti un po’ di musica leggera perché ho voglia di niente”. Invece lo scorso 9 luglio è tornata all’assalto nello spazio di dodici ore: nelle storie che aprivo su Instagram, come video trasmesso dal televisori dei bar, fino ad arrivare ai fischiettii degli anziani seduti sulla panchina alla stazione ad aspettare la corriera. Una serie di coincidenze, certo, anche se leggermente inquietanti, ma il risultato è stato solo quello di far crescere la mia voglia di vedere Colapesce e Dimartino sul palco.

Il palco di Spoleto
Il palco di Spoleto

La data di Spoleto per il Festival dei Due Mondi, storicamente ospitato dalla città, è la prima del tour. Il palco si trova sotto al Duomo della città, nella piazza principale. Tutt'attorno centinaia di persone sedute in un’attesa spasmodica, come se non potessero aspettare neanche un minuto di più; qua e là qualcuno emette gridolini di incitazione. Nel pubblico viene rappresentata ogni fascia d’età, a sottolineare il successo trasversale ottenuto da Colapesce e Dimartino. Anche chi fino a qualche mese fa non si sarebbe mai immaginato a un concerto del genere adesso invece è qui, seduto con gli occhi speranzosi. Tra questi c'è anche chi conosce quasi tutte le canzoni, dopo aver scavato all’interno della discografia dei due e finendo per innamorarsene (come dargli torto?).

Passata l’attesa iniziale eccoli salire sul palco, sommersi dagli applausi di un pubblico già conquistato, come se non credessero ai loro occhi e fossero stupiti di vedere due cantanti in carne e ossa sul palco a esibirsi e non due robot creati dall’Ariston in stile Kraftwerk mediterranei. Il primo brano è Adolescenza nera, accompagnato da un fondale luminoso e pulsante, che nel corso della serata si adatterà ai vari brani attraverso giochi di luci e colori sobri, ma comunque d’effetto. Sul palco con Colapesce e Dimartino c'è la band di supporto composta da Adele Altro (Any Other), Andrea De Fazio e Alfredo Maddaluno, dal livello tecnico impeccabile.

Dimartino e Colapesce
Dimartino e Colapesce

Senza sprecare tempo, Cola Dima si giocano subito quattro splendidi pezzi, magistralmente portati sul palco: Cicale, Rosa e Olindo, Luna araba e Noia mortale. Un mix di energia, eleganza, ma soprattutto grande intesa, che dal vivo crea un incanto che rapisce in ogni singola parola e nota; canzoni così finemente intagliate in concerto lasciano senza fiato ma del resto, ad averle scritte sono stati due tra i migliori cantautori della musica italiana degli ultimi 20 anni. Una gavetta che ben conosciamo e che anche in questo live riemerge, con alcuni brani dai loro album precedenti da solisti: Cuore intero, Ti attraverso, Giorni buoni, Satellite e ancora molti altri, portati sul palco in versioni toccanti ed intense.

I due passano poi alla leggera bossa nova Toy boy, ultimo singolo uscito in collaborazione con Ornella Vanoni, la cui voce è stata comunque trasmessa per essere presente almeno simbolicamente. Dopo Il prossimo semestre e I calendari si arriva a un momento più intimo, acustico, che riesce a far scendere un’atmosfera intima su tutta la piazza con Decadenza e Panna, seguita da una inaspettata Lo stretto necessario, da loro scritta per Levante, per poi tornare prontamente alla carica con Parole d’acqua e I mortali.

Colapesce
Colapesce

A seguire, arriva lei. L’avete sentita tutti, in ogni momento della vostra vita negli ultimi quattro mesi, in modo volontario o involontario. Dalla radio, dal televisore, nella vostra playlist Spotify, nascosta in ogni vostro silenzio, forse per qualcuno era diventata anche il primo pensiero al mattino e l’ultimo prima di andare a dormire. Nelle vostre teste ha continuato a risuonare sempre. Eccola sul palco Musica leggerissima, in versione iper elettronica, per la gioia dei molti che hanno continuato a chiederla e a cantarla dall’inizio del concerto. Come se una hit bastasse a inglobare, divorandoli senza pietà, due repertori meravigliosi sviluppati nel corso di più di un decennio.

Questo si traduce nel vedere qualcuno andare via prima del vero finale del concerto, inconsapevoli che i due sarebbero tornati sul palco per un bis pochi minuti dopo averlo lasciato. Non fate questo errore, perché ad aspettarvi c’è una profonda ed intensa versione di Povera patria, ancora più difficile adesso da cantare e da ascoltare senza commuoversi. Non è da meno Majorana, che chiude la serata con una delicatezza e un'eleganza invidiabili, mentre qualche spettatore non nasconde le lacrime che gli rigano il volto.

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L'articolo Colapesce e Dimartino ora hanno voglia di tutto di LucreziaLauteri è apparso su Rockit.it il 2021-07-12 09:52:00

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