Come “T’appartengo” è diventato il più improbabile degli inni generazionali

La hit della sedicenne Ambra era destinata a nascere e morire a “Non è la Rai”, il programma più assurdo della tv commerciale. Da allora sono passati diversi anni, diversi dischi di platino, dita al cielo al karaoke e le cover più disparate (tuttora). Qual è il suo segreto?

Una giovanissima Ambra mentre canta "T'appartengo" a Non è la Rai nel 1994
Una giovanissima Ambra mentre canta "T'appartengo" a Non è la Rai nel 1994

Hello Mimmi ha vent'anni, ama il rosa, i gatti, l'estetica kawaii, è una delle esponenti di punta dell'hyperpop italiano e sta per uscire con una cover/remix dell'immortale brano di Ambra Angiolini T'appartengo. L'abbiamo ascoltata, crea un ponte ideale tra le generazioni X e Z, è iperbolica e irriverente, colorata e volutamente sopra le righe. Ma com'è che una canzone nata per sollazzare i giovani (o meno) istinti dei ragazzini che guardavano Non è la Rai nel 1994 è diventata una hit da 800 mila copie vendute solo in Italia, otto dischi di platino e uno d'oro, che la stessa Ambra durante la conferenza stampa della nuova edizione di X Factor (di cui è la giurata) ha ammesso candidamente di aver perso in giro?

Per capire tutto l'epos di Non è la Rai dobbiamo necessariamente fare un bel po' di passi indietro e tornare a una televisione commerciale, cioè Canale 5 e Italia 1 di proprietà di Silvio Berlusconi, in un mondo in cui non esistevano le tv on demand né le piattaforme di streaming, tantomeno gli smartphone, quindi ciò che mandava in onda il tubo catodico casalingo era fruito da un Paese intero, o poco meno. Non è la Rai era un varietà creato da Gianni Boncompagni che univa giochini scemi, quiz, parole parole parole con una nidiata cronemberghiana di ragazzine per lo più minorenni discintamente vestite che urlavano, cantavano in playback, cercavano la telecamera, ammiccavano, si divertivano e intanto diventavano idole delle (e dei) teenager.

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Delle prime edizioni condotte da Enrica Bonaccorti e Paolo Bonolis poco c'importa, perché è quando il volpone Boncompagni getta il cuore oltre l'ostacolo e fa presentare alla sedicenne Ambra Angiolini il programma, alla quale egli stesso detta le parole da dire in puntata grazie a un auricolare - fece scandalo all'epoca, oggi lo fanno in tutti gli show - che Non è la Rai diventa cult e viene seguito da milioni di persone. Va in onda in un orario tatticissimo, dalle 14.30 alle 16, ovvero esattamente dopo il pranzo dei ragazzi tornati da scuola, ed è una sorta di primo reality in cui chiunque può diventare famoso per 15 minuti, basta che sia femmina, giovane, bella, spigliata e che abbia voglia di apparire. 

Di questo contesto che a pensarlo oggi nella società politicamente corretta appare fantascienza vengono prodotti dischi, diari scolastici, album di figurine, felpe, magliette, tutto il merchandising possibile e immaginabile, si creano rivalità tra le centinaia di ragazze del programma, vengono fatti gossip sul fatto che il sessantenne Boncompagni abbia una qualche relazione con una delle ragazze (era la 18enne Claudia Gerini, per sua stessa ammissione) e alla fine persino Vasco Rossi scrive una canzone sulla natura del rapporto tra il pigmalione e le proprie ragazzine, dal titolo Delusa e dal testo inequivocabile: 

Sei tu che quando balli così, mi vuoi provocare
E lo sai cos'è che scateni tu, dentro di me
Eh sì, continua pure così, che vai bene
E lo sai, ti dirò sempre di sì
Io muoio per te

Sei tu che quando balli così in televisione
Chissà com'è orgoglioso di te tuo papà
Eh sì che il gioco è bello così, solo guardare
Però quel Boncompagni lì, secondo me

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Ambra Angiolini, romana, adolescente, è la più sfacciata di tutte, possiede un appeal assurdo e t'incolla allo schermo anche quando dice un sacco di fregnacce. Diventa Personaggio rivelazione dell'anno, vince un Telegatto (gli Emmy italiani, o perlomeno una specie) e per gli italiani diventa un'ossessione. Talmente importante che fa, suo malgrado, campagna elettorale per Silvio Berlusconi nell'anno 1994 proprio all'interno di Non è la Rai. Piovono critiche ma intanto lei è diventata una star grazie anche e soprattutto alla sua nuova carriera di cantante. Nella quarta e ultima edizione del programma esordisce con l'album T'appartengo, di cui il singolo apripista ha lo stesso titolo e diventa un successo assurdo.

La canzone si muove tra una base urban melodico, rap all'acqua di rose tipo imitazione dell'imitazione di Jovanotti e ritornello che più zuccheroso non si può, giochi di parole che avrebbero fatto la fortuna dei Coma Cose e la voce acerba di Ambra che sussurra all'orecchio degli italiani di un amore giovanile che sa di fantasie indicibili, mentre la interpreta in trasmissione forzando ogni espressione, come si fa da piccoli allo specchio mentre nessuno ci vede, sognando di diventare popstar. Lei c'è riuscita grazie a questa combo grottesco-fantastica.

T'appartengo ed io ci tengo
E se prometto poi mantengo
M'appartieni e se ci tieni
Tu prometti e poi mantieni
Prometto, prometti

Ti giuro amore un amore eterno
Se non è amore me ne andrò all'inferno
Ma quando ci sorprenderà l'inverno
Questo amore sarà già un incendio
Lo grido cento mille volte a sera
Ma disperata come una preghiera
Non voglio più svegliarmi sola sola
Se non ci sarai

Prometti, per sempre sarà
Prometti, indietro non si tornerà

 

C'è chi ha letto il testo qui sopra cantandolo come Ambra e chi mente. Una canzone da mille firme eccellenti - testo di Francesco Migliacci Junior, Ernesto Migliacci, Franco Migliacci e musica di Ernesto Migliacci e Stefano Acqua - diventata un classico del karaoke, dei dj set, delle serate LGBTQ+, della nostalgia canaglia e via dicendo, grazie anche al balletto iconico che l'accompagnava, ma non solo. Grazie alla reiterazione della performance di Ambra durante i pomeriggi televisivi, seguendo il modello che portò alla vittoria Silvione, T'appartengo entrò nella mente degli italiani dalla porta d'ingresso e insieme in modo subliminale, e anche quelli che facevano i duri e puri si trovarono a canticchiarla in segreto.

Ai tempi si vendevano sempre gli album e quello di T'appartengo girò in ogni dove grazie anche all'altro singolo L'ascensore, a invenzioni linguistiche tipo Margheritando il cuore, ad altre canzoni tormentone tipo Lunedì, martedì e al remix dance di T'appartengo, buono per le domeniche pomeriggio in discoteca. Ambra quell'estate fece un po' di giri al Festivalbar e pure un tour promozionale, poi l'album fu tradotto in spagnolo per il mercato iberico, e nonostante la title track rechi un nuovo titolo piuttosto impronunciabile, Te pertenezco, farà un botto assurdo anche in Sudamerica.

 

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Ambra negli anni continuerà a fare dischi e a condurre programmi tv e faticosamente riuscirà a togliersi di dosso lo stigma della ragazzina di Non è la Rai, dedicandosi al ruolo di attrice in cui sembra perfettamente a fuoco. Nella nuova Ambra progressista, colta e matura non c'è spazio per i pezzi giovanili come T'appartengo, anche se oggi sembra averci fatto pace e a volte si prende in giro cantandola nelle ospitate in tv, ma intanto la canzone è diventata di tutti e di essa vengono fatte versioni, remix, viene utilizzata anche all'interno di canzoni super conscious come quella in cui Marracash e Massimo Pericolo duettano, dal titolo Appartengo. L'esempio più lampante di come una canzone dichiaratamente leggerissima possa fare il giro e diventare seria come la vita di strada.

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Prima di Hello Mimmi, di T'appartengo sono state fatte mille e più versioni: metal, punk, elettronica, folk, remix di varia natura, mashup e quant'altro, perché è una canzone che incarna la quintessenza del pop, ma anche una stagione particolarmente assurda della tv italiana, di quelle che fanno il giro e da orribili diventano stranamente familiari. Perfetta per mettere un po' di musica leggera quando non si ha voglia di niente, ma anche per ricordarci più giovani, oppure per far sognare alla generazione Z momenti storici in cui tutto era concesso e un nuovo sogno italiano era alle porte. Che poi si sarebbe rivelato un incubo, questo ormai lo sappiamo bene.

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L'articolo Come “T’appartengo” è diventato il più improbabile degli inni generazionali di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-09-14 10:20:00

Tag: tv

COMMENTI (1)

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  • Dieghitoooo 2 anni fa Rispondi

    Oh mai sentita sta canzone giuro