Che disagio il musical di Mogol/Battisti con Laura Chiatti

I pezzi di Mogol Battisti non si possono ascoltare su Spotify, però vengono usati per queste operazioni raccapriccianti

L'ecatombe è avvenuta: si chiama Un'avventura ed è un film musicale basato sulle canzoni di Battisti/Mogol. Bene specificare l'accoppiata perché vi vorrei vedere a fare il musicarello dei pezzi del late Battisti coi testi di Pasquale Panella, quando sperimentava oltremisura ed era stato abbandonato dal pubblico della musica leggera. L'operazione parte malissimo già dal trailer, che vi vado a descrivere minuziosamente: una voce neomelodica canta "Non sarà un'avventura ecc" mentre Laura Chiatti sta sul treno con la faccia di chi torna a casa dopo una storia d'amore. Il primo sticazzi è tatuato nel cuore, mentre vediamo il lui della storia, Michele Riondino, che vaga sullo stesso treno. Ma tu guarda a volte le coincidenze.

 La bestemmia parte in automatico quando lui e lei si guardano dai finestrini dei vagoni confinanti e lui inizia a cantare una coveraccia ignobile su base finto rock del pezzo uscito in 45 giri nel 1969 e pure portato a Sanremo da Lucio Battisti, che si prese un sacco di critiche per il suo modo di cantare, evidentemente troppo avanti per i tempi. Ecco: l'accenno della cover nel film riporta tutto a quel limbo di mediocre nazionalpopolarità che Lucio fuggiva come la peste. È passato neanche un minuto quando l'imbarazzo si fa cattedrale dalle cui vetrate scorgiamo tutti i fantasmi delle nostre figure di merda, incanalate nel canto di Laura Chiatti

 

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Le orecchie scendono in piazza per lo sciopero generale, poiché nulla al mondo suona peggio di quest'abominio: due che se la giocano a fare il musical con le canzoni di Mogol/Battisti che manco si trovano su Spotify, ma che per queste operazioni abiette vengono cedute e umiliate. NO NO NO NO NO NO NO. Non cederemo al cinema karaoke di quello scempio a furor di popolo che è Bohemian Rhapsody. Lucio Battisti è uno dei più grandi musicisti e compositori che l'Italia abbia mai avuto, merita che le sue canzoni non vengano bullizzate da una produzione finto '70 in stile Q.P.G.A., il film con cui nel 2009, Claudio Baglioni ha creato un musical dei suoi pezzi più famosi col risultato di far venire l'herpes ai suoi fan.

Se vi è piaciuto Across The Universe, l'omaggio ai Beatles che già faceva merda, questi film ne sono il corrispettivo italianizzato recanti magoni di disagio, che ti fa uscire dal cinema con la voglia d'esser nato con occhi e orecchie cucite, per non dover subire il La La Land su Battisti con la consulenza artistica di Mogol che, ormai l'abbiamo ben capito, ha scritto capolavori irripetibili in gioventù per venderli al maggior offerente in vecchiaia. Coreografie di Luca Tomassini, da San Valentino al cinema. Non è uno scherzo.

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L'articolo Che disagio il musical di Mogol/Battisti con Laura Chiatti di Zio Matto è apparso su Rockit.it il 2019-01-30 15:00:00

COMMENTI (9)

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  • eugeniaforlucio 5 anni fa Rispondi

    Anche a me le esecuzioni della Chiatti e di Riondino nel trailer non sono piaciute, ma io per quanto riguarda Battisti sono una purista. Però quello che mi sconcerta è il fatto che gli eredi di Lucio non permettano che si ascoltino le sue canzoni in in forma liquida (e io sono pienamente d'accordo) ma che sarebbero comunque quelle originali, e poi acconsentano a questo scempio! Io il film andrò a vederlo, ma solo perché nei crediti c'è: "musiche di Lucio Battisti"......

  • utente21811 5 anni fa Rispondi

    li avevo caricato una decina d'anni fa, poi sono spariti. Anche la biografia. Mo' provvedo. Poi mi fate un editoriale con i controcazzi? ;-)

  • pons 5 anni fa Rispondi

    @ianne ma sulla tua scheda non c'è neanche un album e neanche un pezzo. Carica qualche pezzo!

  • utente21811 5 anni fa Rispondi

    e comunque su Battisti la penso come te. Di più: a qualsiasi livello se provi a "rifare" Battisti perdi

  • utente21811 5 anni fa Rispondi

    peraltro te, che sei anche uno dei più preparati. Mai 'na gioia....

  • fiz 5 anni fa Rispondi

    @ianne abbraccione

  • utente21811 5 anni fa Rispondi

    Bene, allora scrivi anche un articolo su di me, visto che persino Steve Reich ascolta la mia musica e mi recensisce, ma voi da dieci anni a questa parte non mi avete dedicato nemmeno lo straccio di un articolo. Eppure non sono l'ultimo arrivato. Ne io ne quelli che suonano con me. Nonostante tutti gli sforzi mi conoscono ancora in troppo pochi. Allora la domanda è: mi merito di leggere su un prestigioso contenitore come il vostro articoli su un'incapace che con la musica non c'entra nulla o magari mi aspetto, in particolare in questi tempi difficili, che ci si attivi per parlare di Artisti? A te la risposta....

  • fiz 5 anni fa Rispondi

    @ianne lo facciamo da 21 anni

  • utente21811 5 anni fa Rispondi

    Quando voi di rockit spenderete il tempo a fare articoli su artisti sconosciuti invece che perderlo dietro ai falliti già conosciuti sarà troppo tardi