Dischi decenti per giovani urlanti

L'etichetta bolognese aperta nel 2016 da Karim, studente fuorisede che voleva stampare i dischi della sua band, è oggi una delle realtà più fighe dell'emo DIY. Tanto che ora il suo creatore ha deciso di fondare un nuovo gruppo, i Noverte, assieme a 4 amici nerd dello screamo

I Noverte dal vivo al Freak Out di Bologna
I Noverte dal vivo al Freak Out di Bologna

Bologna. Come si formano e si sfaldano le cose qui difficilmente altrove. Quotidianamente i treni vomitano su questa città personaggi in cerca di soddisfazioni per le proprie velleità musicali. Chi ha in testa di aprire un negozio, chi vuole trasformare un localino nel nuovo CBGB, chi vuole mettere su un gruppo. Lasciano fogli e volantini in ogni anfratto, attaccano adesivi di idee neanche salpate, scrivono inserzioni, vengono contattati, si incontrano, fanno una prova, si aggregano, fanno un po' di strada insieme, si disgregano. Se non mollano subito la presa o non decidono di fare tutto da soli, prima di trovarsi a proprio agio con qualcuno girano mediamente cinque o sei volte a vuoto.

Questo ribollire genera situazioni creative come quelle che negli ultimi ventiquattro mesi ci hanno regalato nuova musica firmata Tenebra, Clever Square, Leatherette, Mezzopalco, Korobu, Lleroy, Gomma, e prima di loro dio solo sa quanti altri. Oppure ha fatto alzare le saracinesche di nuovi negozi, mettere in moto nuove società o accendere luci sopra altri palchi - perdonate se non faccio nomi. Uso questo vago eclettismo per scoraggiare chi non vuole farsi coinvolgere, da un lato, e attirare l'attenzione di altri, dall'altro. Perché la storia che mi appresto a scrivere lo merita. Perché oggi come oggi etichette intelligenti rischiano di diventare accessori di antiquariato.

Karim di Dischi Decenti - foto di Luca Secchi
Karim di Dischi Decenti - foto di Luca Secchi

Dunque, oggi più che mai trova ragione d'esistere una storia come quella di Dischi Decenti, nuova realtà discografica bolognese che sembra rifarsi fin dall'ironia del nome più al outsiderismo della Harpo's Music di Oderso Rubini che alla smania di fama dei tre/quarti delle etichette in giro. “Dischi Decenti nasce nel 2016", mi dice Karim, un ragazzo arrivato a Bologna dalla Val di Noto con l'idea di studiare, che dell'etichetta è diventato il tuttofare. "Le etichette mi sembravano dei mostri enormi. Invece, cercandone una per stampare i dischi della band in cui suonavo all’epoca, ho realizzato che erano piccoli stronzi che si sbattevano per darti una mano... lì ho deciso di lanciarmi anche io”.

In parte per scherzo, in parte per gioco, in parte per quel amore ai limiti dell'incoscienza e dell'autolesionismo che noi conosciamo benissimo, Karim dà vita a Dischi Decenti. “La cruda origine del nome era il parere di un conoscente su come suonavo la batteria, ossia decentemente. Scherzandoci su mi sono ritrovato a inserire quella parola nel nome di una supposta etichetta, appunto Dischi Decenti”. Col tempo Karim si è reso conto di comprendere più profondamente il sottotesto anarchico che quel nome celava; ossia che decenza vuole dire fare abbastanza, senza esagerare. “Se tutti facessimo abbastanza nessuno dovrebbe fare troppo. Per questo non vogliamo capi o eroi. Dovremmo sbatterci tutti un po' per sostenere le cose che amiamo e in cui crediamo”.

Lo sento e ho un deja-vu a quando, a meno dei suoi anni, leggevo le stesse cose nelle varie ossequiose interviste ai Fugazi su Rockerilla. Azzardo un nano secondo, nella mia testa, un parallelismo in triplo carpiato con la Dischord Records, quando Karim mi sveglia dalle mie seghe mentali: “All’epoca ero abbastanza un cane su varie cose e non conoscevo molte etichette. Né grandi, né piccole. Piuttosto che aspirare a nomi epici campati per aria, mi è stato di aiuto Fabio di È Un Brutto Posto Dove Vivere (Action Dead Mouse, Votto, Winter Dust..., nda). Mi sono confrontato su vari aspetti, compresi i dischi accumulati nell’armadio invenduti!”. Arrivati a questo punto, vi dovrebbe essere abbastanza chiaro perché Karim sia l'anima dell'etichetta, abile com'è nel dosare asciutta risolutezza a umore emo – u know what I mean.

“La prima uscita è stata Il fascino delle idee dei Batièn, perché Dischi Decenti ama l'emocore, le urla sfrenate, la follia e gli incastri che intrippano... ma anche band come Asino e Tiger Flambè, che rispecchiano buona parte di questo gioco”. Gli chiedo allora di spiegarmi cosa vuol dire per lui “math-dance” (dalla bio dei Tiger Flambé) e dove sarebbe il punto di congiunzione col resto della produzione Dischi Decenti. “Math-dance è, come direbbero i salesiani, suonare divertendosi, ossia fornire un buon livello di complessità musicale ma infondendo nel pubblico del gaso”. Ah, avere la stessa capacità di sintesi!

Dischi decenti - foto di Luca Secchi
Dischi decenti - foto di Luca Secchi

Non è certo un mistero che l'uscita chiave (“Secondo la Decenza non ci sono uscite chiave, ma solo uscite discrete”, mi corregge ironico) per Dischi Decenti è stata quella dell'omonimo Stegosauro. Karim allora si fa raggiante: “Quanto ho sentito gli Stegosauro dal vivo il disco ancora non esisteva, sono andato dritto e gli ho detto: 'Quando avete le registrazioni dovete mandarmele'. Stegosauro ha dato al momento giusto quello che il pubblico emocore cercava, sarebbe andato bene a prescindere dalle etichette coinvolte. Parteciparvi mi riporta a ciò che dicevo prima: ha il senso di contribuire a ciò che si apprezza e in cui si crede, con le proprie forze e le proprie disponibilità”. Eppure i miei anni di troppo mi portano a farla meno “emo”.

Ipotizzando gli Stegosauro facciano la stessa fine di FASK (e non glielo auguriamo), i motivi palesati sarebbero sempre gli stessi. Un maggiore supporto per andare a garantire maggiori investimenti per una maggiore spinta sul mercato. Allora vengono alla mente una serie di domande banalissime ma dalle quali si evincono tante cose. Tipo: alla fine quanto è gratificante tenere un gruppo a battesimo, sapendo bene che se c'è una possibilità sola se ne va? E se questo è normale (lo è?) qual è, al netto della "passione" e del "divertimento", il ruolo di una etichetta come questa? Karim mi guarda sbigottito. “Domandine!”, dice. Forse si aspettava che gli chiedessi l'uscita più sottovalutata di Dischi Decenti (“Testarossa dei Meo avrebbe meritato di più!”) ma poi mi segue volentieri nel trip. “Quello che fanno le piccole etichette è, spero, sia di alimentare una comunità, la scena, aiutando le band con le uscite, i concerti, organizzando momenti collettivi. Alimentando così modi di fare, di vivere e reagire, sensibilità e controcultura. Nessuno credo viva di questo, noi non abbiamo bisogno di scovare i Maneskin dell’emo per trarne profitto. Senza questo vincolo, possiamo guardarci attorno e prendere per mano le persone con cui vogliamo fare”. Direi che fila oggi come filava trenta o quarant'anni fa.

I Noverte
I Noverte

Ritorniamo entrambi sul pianeta terra (“Ora mi piacerebbe uno studio di registrazione sui Nebrodi ed essere pagato in pizze, un tour in America e split coi Jeromes Dream!”) o almeno ci proviamo, perché dobbiamo ancora parlare dei Noverte, il gruppo in cui Karim ha ripreso a suonare. Con uno sguardo solo (Dischi Decenti, 2023) è uscito in questi giorni e con gli EP di Liquami e Jaguero è il terzo titolo da sentire assolutamente a ottobre. Supportati da Mario Rizzotto di Radura, Øjne, dietro il mixer per gli !housebroken, Conche Bianche e chi più ne sa ne citi, i Noverte sono una piacevole sorpresa. Il loro stile stranamente rifugia dai cliché emocore oramai triti e ritriti, e si abbevera sia alla furia grezza dello skramz che a un piglio personale che ha la scansione tipica di certo indie-noise. I titoli sono intriganti, la voce è urlata ma intellegibile e la loro attitudine ruvida come l'unica foto in giro sembra più sincera di tanti gruppi preoccupati più al merch che alla musica. E si sente. Sono in cinque e di loro si sa poco e niente. Cinque domande per saperne di più.

Noverte nascono da Dischi Decenti o, magari anche subconsciamente, Dischi Decenti nasce per dare in futuro voce ai Noverte?

Puoi vederla così: Noverte è nato spontaneamente e di parto naturale, ma Dischi Decenti è stata sicuramente una delle tate più importanti per la crescita iniziale di questo gruppo. In altre parole, ci stiamo facendo del bene a vicenda. Per correttezza, Noverte uscirà in coproduzione con un miliardo di etichette per avere una distribuzione più capillare: No Funeral (Canada), Dingleberry Records and Distributions (Germania), Troppistruzzi (Italia), Nontiseguo (Italia), Boslevan (Inghilterra), 1a0 (Italia), Fresh Outbreak (Italia), Flames Don't Judge (Italia), Salto Mortale Music (Slovacchia), Entes Anomicos (Germania), Remorse Records (Francia).

Quanto tortuoso è stato il vostro percorso musicale e quali credete siano i maggiori sacrifici che deve affrontare oggi una giovane band?

Sarebbe bello rispondere a questa domanda tra qualche mese, dato che il nostro percorso inizia effettivamente ora con il disco fuori ed il primo tour. Sicuramente i sacrifici che abbiamo fatto in termini di tempo ed energie mentali ci hanno portato alla creazione della musica che ci eravamo
prefissati di fare. Non siamo nessuno per dare consigli ma ci siamo accorti che la cura e dedizione nei pezzi ha creato qualcosa in cui ci riconosciamo tutti e cinque.

La vostra bio è a dir poco criptica, tre righe striminzite, chi sono i Noverte? Siete volti nuovi o della vecchia scuola bolognese?

Siamo in 5, tutti appassionati quasi a livello nerd di screamo e affini. Abbiamo tutti alle spalle progetti musicali, attivi e non, e alcuni di noi avevano già suonato assieme. Se vuoi scoprire di più devi venirci ad abbracciare.

Il vostro sound di chitarra e batteria è strepitoso, sgangherato e clamoroso. Quanto è difficile trovare il sound giusto per avere una propria personalità?

Non sappiamo dirti quanto sia difficile trovare il proprio suono, noi ci abbiamo messo relativamente poco anche se siamo già proiettati ad affinarlo ancora di più in fururo. Senza dubbio è fondamentale per proporre qualcosa di solido. Le nostre maggiori influenze provengono dal nucleo americano del genere fine anni 90, potrei citarti i Saetia, pg.99, Funaral Diner, con qualche novità come Senza o i Nuvolascura, insieme al fascino per le correnti europee e tra tutti Daitro e Raein.

Ti so da sempre bravo con le parole: chi si occupa dei testi e che importanza hanno testi e titoli nel mondo Noverte?

I testi li scrive il Beto e sono parte fondamentale del progetto in quanto sono pieni di spunti di riflessione, che speriamo possano stimolare qualcosa in più di un semplice sing a long. Di base
sono sette storie di fantasia che trattano temi reali e importanti della nostra generazione.

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L'articolo Dischi decenti per giovani urlanti di giorgiomoltisanti è apparso su Rockit.it il 2023-09-29 17:15:00

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