Elogio della musica lenta

Quando ti chiami Nuvolari, è normale che tutti associno a te la velocità e il rombo dei motori. Invece l'artista, in occasione di "Lentamente", ci spiega perché quando ci sono di mezzo le canzoni bisogna imparare a prendersi i propri tempi

Particolare della cover di 'Lentamente'
Particolare della cover di 'Lentamente'
26/10/2021 - 11:42 Scritto da Nuvolari Nuvolari 1

Lentamente è il titolo che ho dato al mio disco e i motivi sono essenzialmente quattro. Ma prima di spiegarli una premessa: Nuvolari è il nome d’arte che ho scelto per presentarmi come musicista/cantautore. Il nome è quello di Tazio Nuvolari, grandissimo pilota automobilistico negli anni ’30 e ’40, di Mantova, un’autentica leggenda della velocità. A mia discolpa, tanto per cominciare, non so nulla di motori: non mi piacciono le auto, non guardo le corse né di Formula 1 né di Moto GP e penso che non scatterà mai in me la scintilla per questi sport (senza dubbio splendidi).

Ho però una bella passione per la musica, infatti la prima volta che ho sentito il nome di Nuvolari è stata ascoltando il brano di Lucio Dalla, proprio Nuvolari, a lui dedicato. Quella canzone è straordinaria: viene descritto non solo un eroe straordinario dalla maschera tagliente, ma anche un uomo semplice, genuino, per cui “3 + 3 fa sempre 7”, un uomo basso di statura, al di sotto del normale, un padre. La figura raccontata da Dalla nel pezzo mi ha sempre quindi fatto molta simpatia proprio per il fortissimo aspetto umano di Nuvolari, vicino a me, vicino a chiunque.

Quando con Bomba Dischi pianificavamo l’uscita di questo disco, l’usare semplicemente il mio nome e cognome non ci convinceva, ci sembrava troppo scontato. Eravamo ai tavolini di un bar a Roma e cercavamo un nome che rispecchiasse l’immaginario delle mie canzoni, un po’ sognanti, oniriche se vogliamo. In quel momento mi sono venuti in mente Nuvolari e quella canzone magnifica. Questo dunque  per dire che la scelta del mio nome ricade più su un omaggio a Dalla e sull’assonanza con la “Nuvola”, che appunto rappresenta qualcosa di sospeso nell’aria, più che al pilota Tazio.

Nuvolari, foto di Stefano Bazzano
Nuvolari, foto di Stefano Bazzano

Per prima cosa quindi “Lentamente” gioca su questo contrasto con la velocità a cui il nome “Nuvolari” per ovvie ragioni rimanda, ma è anche un modo per prendere le distanze da quel mondo di corse, di chicane e di motori. Il secondo motivo è che nel disco ci sono molte ballad, molti “lenti” se vogliamo definirli così. Si predispone quindi ad essere ascoltato lentamente, non essendoci pezzi uptempo o a  per intenderci: è un disco con canzoni lente, senza troppi giri di parole.

Si c’è qualche brano che sale un po’ più in su, come Bambina Vampira o Blu, però nel complesso non cambiano il quadro generale. Non che ci sia un disegno dietro a questo, un piano calcolato minuziosamente per scrivere brani non veloci, una posa o chissà che: mi sono usciti così, non so che farci. Forse è il mio stile. Allora il titolo Lentamente vuole valorizzare questo aspetto, questo mood che nel disco è costante. 

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Lentamente anche perché sono un po’ lento io. Nel senso di pigro. Sono uno uno di quelli che dice “sì poi lo faccio” e che mentre lo dice non sta facendo niente. Ecco perché il titolo si sposa bene con la mia indole, me lo sento bello appiccicato addosso, senza vergogna. Poi infine c’è il motivo più "serioso”: questo è il mio primo disco in assoluto e con il titolo volevo lanciare un messaggio che riassumesse in modo semplice quelle che sono le mie intenzioni, le mie inclinazioni e il modo in cui credo di pormi nei confronti della musica.

Io penso che Lentamente sia un buon nome in questo senso perché a suo modo raccoglie tutte queste cose. Non serve di certo questo mio testo per annunciare al mondo che l’industria musicale vive una fase di grande voracità nella scrittura, nella produzione, pubblicazione e consumo. Su Rockit lo avete sottolineato più volte.

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Quella voracità non è per forza un fenomeno da demonizzare secondo me: è uno specchio dei nostri tempi, va analizzato, va approfondito e capito. Tuttavia io sento di non avere quel modus operandi, lo so che non fa parte di me, che stride con il modo con cui io, nel mio piccolo, scrivo un pezzo. O per lo meno per quanto riguarda questo disco, in cui ogni canzone è nata quando capitava, quando scattava qualche cosa, senza troppi calcoli. Ecco spiegato quindi, il perché di Lentamente.

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L'articolo Elogio della musica lenta di Nuvolari è apparso su Rockit.it il 2021-10-26 11:42:00

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