Per gli En Roco la libertà è un bene collettivo

"Per riconoscersi" è il sesto disco in studio in 20 anni di carriera per la band genovese. Che canta ancora una volta la politica e la necessità di stare assieme, senza nascondersi

Gli En Roco nella foto di Giovanna Vittoria Ghiglione
Gli En Roco nella foto di Giovanna Vittoria Ghiglione

Il ritornello di Ho Chiuso Casa, la seconda traccia del nuovo disco degli En Roco, Per riconoscersi, dice "Io voglio uscire". A volere forzare un po’ l’interpretazione del testo, la si potrebbe scegliere come inno di questa quarantena. Il nuovo lavoro della band di Genova è il sesto. Registrato in più riprese nel corso del 2019, è un disco “politico”. Con un’attitudine cara ai cantautori genovesi, include canzoni dalle tematiche attuali: cittadinanza, libertà individuale, e altre dedicate a una riflessione su quanto collettività e individualità siano due facce della stessa medaglia.

En Roco/ Foto di Giovanna Vittoria Ghiglione
En Roco/ Foto di Giovanna Vittoria Ghiglione

Ne ho parlato con Enrico Bosio, anima da più di 20 anni della band: “La politica per sua stessa definizione è appartenenza e partecipazione", spiega. "Tutto questo oggi manca, perché la sensazione che si percepisce è che ciascuno possa fare a meno degli altri, anzi che chi ci circonda ad ogni livello possa essere un ostacolo al nostro vivere. C'è la ricerca di una libertà, che coincide con l'individualismo. Noi crediamo che questo sia un grande errore".

Bisogna, invece, cercare confronto, una comunione d'intenti. "Ed essere parte attiva", prosegue, "non nascondersi, in particolare in una fase politica in cui si fa molta difficoltà a sentirsi rappresentati, in cui i valori democratici dati per acquisiti sembrano potersi sgretolare se non rimaniamo vigili. La chiusura delle frontiere, i confini che diventano i muri delle nostre abitazioni in questo periodo di isolamento forzato, non devono precludere la possibilità di confrontarsi e condividere, nel senso più alto del termine”.

Dall'ascolto di una canzone all’altra, sembra di ritrovare i Baustelle, Gaber e l’indie-rock degli anni ‘90. Del resto quella degli En Roco è una band che va avanti da 20 anni perché impostata sulla contaminazione e sul fatto che “tutto è fatto per stare insieme e godere insieme. La nostra dimensione è quella dell'autenticità, non quella della visibilità ad ogni costo. E questo ci basta”.

video frame placeholder

Nonostante il disco sia politico e a tratti anche polemico, si conclude con un messaggio di speranza. In Monte, profetica sulla situazione attuale, gli EnRoco cantano “Mi sento solo come un monte, non posso aprire la mia porta”. Eppure ci regalano un messaggio di speranza sul futuro da vivere insieme come comunità, in cui ci sia “una dispensa pubblica” e quindi una comunione di benefici.

Per quanto riguarda i live, per ora dobbiamo accontentarci delle dirette Instagram: “Facciamo un po' fatica ad adattarci a questa condizione come tutti. Quando qualcuno ce lo ha richiesto, ci siamo prestati volentieri a questo genere di pratica per alleggerire un po' gli animi. Tutto risulta innaturale, ma facciamo di necessità virtù in attesa di tempi migliori, quando si potrà tornare a suonare faccia a faccia”.

Nell’attesa del giorno in cui potremo uscire dalle nostre case per andare a un concerto, possiamo farci compagnia con l’ascolto di Per Riconoscersi degli En Roco.

 

---
L'articolo Per gli En Roco la libertà è un bene collettivo di CristinaFontanarosa è apparso su Rockit.it il 2020-03-23 11:49:00

Tag: album

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia